Prima vice direttore generale, poi direttore generale e poi ancora, formalmente fino a pochi giorni fa, direttore amministrativo. Come titolo, però, aveva solo il diploma di ragioniere. Il nuovo consiglio di amministrazione della fondazione «Giglio»di Cefalù, mercoledì scorso, ha revocato il suo incarico di direttore amministrativo. Protagonista della vicenda è Carmela Durante. A dare notizia di quanto accade al Giglio di Cefalù è stamattina il Giornale di Sicilia con un articolo a firma di Paola Pizzo. «La vicenda è semplice – dichiara il presidente dell’ospedale, Giovanni Albano – nel mese di gennaio, dopo l’insediamento del nuovo cda avvenuto a maggio e la sua effettiva stabilizzazione a dicembre, abbiamo avviato una serie di controlli. Alla fine di questo percorso amministrativo, con le verifiche del caso fatte su tutte le posizioni di maggiore rilievo, abbiamo deciso di revocare la nomina a Carmela Durante». Raggiunta al telefono dalla giornalista del Giornale di Sicilia così ha replicato l’interessata: «Sono molto dispiaciuta di venire a conoscenza di questa situazione così, in maniera non ufficiale. Sapevo, naturalmente, dei controlli in corso, ma non dell’esito. Chi mi conosce sa bene che se ci fosse stata la possibilità di illecito nel mio operato, sarei stata io stesso a fare subito un passo indietro. Ad oggi, visto che il Giglio è una fondazione di diritto privato non mi risulta che la lurea sia titolo indispensabile per ricoprire i ruoli che via via, nel tempo, mi sono stati affidati». L’ex manager resterà al lavoro presso la struttura di Cefalù in quanto «dipendente assunta a tempo indeterminato» precisa il presidente Giovanni Albano. Nel 2014 e nel 2015, per avere ricoperto l’incarico di direttore amministrativo, Carmela Durante ha guadagnato quale compenso lordo 114 mila euro e 104 mila euro. «Perchè si sia operato così bisogna chiederlo a chi è venuto prima di noi – chiude il presidente Albano – la nostra fondazione è un soggetto nuovo e con questo Cda stiamo cercando di ristabilire un ordine un po’ diverso rispetto alla gestione completamente privatistica. Siamo molto rammaricati sotto il profilo umano ma per la Fondazione è giunto adesso il momento di dare un messaggio forte in termini di trasparenza, legalità e rispetto della legge».
La foto è tratta dal sito dell’ospedale Giglio