«Il momento per l’Ospedale Giglio è delicato, e mentre qualcuno sobilla i lavoratori spostando l’attenzione su alcune delle mie dichiarazioni, io sto continuando a lavorare per cercare di limitare i danni». Lo dice Magda Culotta, sindaco di Pollina e deputato del Pd, rispondendo alle considerazioni pubbliche del comitato “Sostenitori del Giglio”.
«Nella stesura del decreto, sicuramente molto rigido nella definizione dei criteri per la nuova rete ospedaliera – continua Magda Culotta – il Ministero della Salute ha usato proprio gli stessi dati elencati dal Comitato. Pertanto, ritengo inutile buttare fumo negli occhi dei cittadini e dei lavoratori. Chi vuole fare polemica in questo momento cerchi altri interlocutori. Io credo nella forza propositiva delle associazioni, dei comitati e delle istituzioni, per questo penso che la politica oggi debba semplicemente fare il suo dovere. Anch’io sono convinta che non si possono cancellare storie, competenze e stabilità di intere famiglie per applicare criteri ministeriali di mero carattere ragionieristico. Ai lavoratori, certamente non si possono attribuire colpe delle passate gestioni, ma per guardare al futuro dobbiamo avere chiaro il passato. Oltre a batterci dunque per il mantenimento di diversi reparti che rischiano di saltare, mi propongo di avviare un percorso, in sinergia fra Assessorato Regionale e il Ministero della Salute, che garantisca il futuro dei lavoratori e dei reparti a rischio».
«Da parte mia continuerà – conclude la giovane deputata – l’impegno alla ricerca di una soluzione condivisa, come ho fatto sin dal giorno in cui il Consiglio di Amministrazione ha illustrato la situazione ai sindaci, chiedendo e ottenendo un incontro con l’assessore Gucciardi. E come ho fatto, tanto per citare un esempio molto caro al territorio, col villaggio Valtur: in quel caso fummo attaccati per una chiusura di cui non avevamo nessuna responsabilità; mentre oggi la struttura è stata rilevata e sarà rilanciata a beneficio del territorio. Ecco perché credo che non serva polemizzare ma restare lucidi e uniti per trovare una soluzione».