Accursio Sabella titolava stamattina su Live Sicilia: “la commedia del piano sanitario. Non esiste ma è da rifare”. Non esiste alcun piano. È quello che ci siamo sentiti ripetere più volte dall’assessore Gucciardi in un incontro surreale svoltosi giovedì 15 con i sindaci del territorio.E sin qui nulla di strano, dal momento che un piano regionale, per prendere corpo, necessita del passaggio alla Commissione di merito e poi del voto dell’Assemblea. Parliamo allora di bozza di piano e subito arriva l’affondo dell’assessore: non esiste alcuna bozza, anche perché sull’argomento nessuno ha scritto nulla!!
Ma la conferenza stampa per la presentazione del piano…….E qui l’assessore alza i toni ribadendo che non c’è mai stata una conferenza stampa e nessuna notizia è mai stata data alla stampa. In un istante ho passato in rassegna tutto quello che avevo letto sull’argomento, a cominciare dalla notizia ANSA di giorno 8 settembre.
Niente di niente,era tutto autenticamente falso. Non solo non c’era il piano o la bozza di piano,non c’era e non c’era mai stata neanche l’idea di ridimensionare il Giglio. L’unica cosa vera era l’idea di classificazione dell’ospedale,dal momento che erano presenti le almeno quattro branche previste per l’ospedale di zona: pronto soccorso, medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia. Alla domanda specifica su cosa ci fosse dietro l’almeno, abbiamo scoperto che quell’almeno era la parola chiave dietro cui c’era il mantenimento di tutta l’attuale offerta sanitaria ed anche di più,dal momento che tale offerta veniva implementata con l’oculistica e la dermatologia oncologica.
A questo punto non restava altro che chiedere scusa all’assessore, cosa che è stata fatta e di proporlo come santo subito, cosa che non è stata fatta perché sarebbe stato di cattivo gusto, dal momento che, per essere santo, si deve almeno ottemperare all’obbligo di passare a miglior vita.
Una riflessione sorge spontanea. Prima della seduta congiunta dei consigli comunali del distretto, sia l’on. Culotta che l’amico Saro Lapunzina si erano sentiti con l’assessore Gucciardi e logica vuole che a loro abbia detto o avrebbe dovuto dire che si trattava di un vero e proprio procurato allarme che coinvolgeva un intero territorio; si sarebbe evitato di far convergere nell’atrio della scuola media diverse centinaia di persone, partecipi degli accorati interventi di quanti sul palco ci siamo succeduti e da cui abbiamo assistito al lancio di tantissime tessere di partito. E’ molto più verosimile invece che quello che era drammaticamente vero, sia stato oggetto di una precipitosa marcia indietro,proprio per la massiccia e dura presa di posizione di un intero territorio.
Vorrei infine condividere l’ottimismo del sindaco di Cefalù, secondo cui abbiamo conseguito una vittoria su tutti i fronti, anche sul mantenimento della fondazione, attraverso cui possono essere salvaguardati gli attuali livelli occupazionali. Non è esattamente quello che ho sentito dall’assessore anzi, alla mia proposta di continuare la gestione dell’ospedale di tipo privatistico, è seguito un secco ed immediato “non se ne parla nemmeno” sia da parte dell’assessore che del funzionario che gli sedeva accanto ed alla domanda più pressante e specifica sul futuro della fondazione, la risposta altrettanto secca è stata quella di parlare al momento dell’ospedale e di affrontare in altro momento il problema della fondazione.
In conclusione l’unica cosa certa è che sull’ospedale qualcuno ha mentito e che oggi possiamo registrare soltanto una battaglia vinta per una vicenda che ci impegnerà ancora a lungo e su cui non possiamo minimamente abbassare la guardia per delle rivendicazioni non trattabili ed irrinunciabili per il futuro del nostro territorio.
Giuseppe Abbate, sindaco di Lascari