Giù le mani dal Bastione: nasce un comitato contro la privatizzazione

Nasce un comitato cittadino che chiede di non privatizzare il Bastione. L’annuncio è su facebook e già vi fanno parte quindici persone. Tra i primi impegni del neo comitato una raccolta di firme tra i cittadini per sensibilizzare a quanto sta accadendo con uno dei beni più antichi e importanti della città di Cefalù. «Vogliamo che la cittadinanza – si legge – sia informata di tutto e su cosa intendono fare questi signori del nostro meraviglioso bastione. Quale bando ministeriale è stato fatto per regalare questo posto ad un’associazione, chiunque essa sia. Quanto meno si sappia come agiscono e con quale garbo si sia potuto pensare di privatizzare il bastione». Il motto del nuovo comitato è «Giù le mani dal Bastione». Dal comitato arriva la richiesta per creare in quel luogo un museo del mare anzichè assegnarlo a privati.

Il Bastione di Capo Marchiafava si trova ubicato nella parte antica della città accanto alla Chiesa dell’Itria. E’ stato costruito nel XVII secolo ed è il punto più avanzato a nord del sistema di fortificazione della città. Nei primi anni ’80 gli architetti Culotta e Leone hanno curato il restauro della sua terrazza. Accanto alla terrazza del Bastione si trovano alcuni locali che negli anni sono stati destinati all’Istituto tecnico per geometri, al circolo sportivo cacciatori subacquei, all’Istituto alberghiero e all’asilo comunale. Ad oggi questi ambienti sono utilizzati come magazzino dei reperti venuti alla luce nelle varie campagne di scavi archeologici. Alcune stanze al primo piano che si affacciano su piazza Crispi sono state utilizzate come archivio ed altre come locali di sgombero. L’intero complesso occupa una superficie di circa 500 metri quadri più 145 metri quadri di cortile. Tra piano terra e primo piano, quindi, circa 670 metri quadri.

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