Daniele Testa il giovane cantautore che progetta di cantare le sue storie

La sua prima canzone in pubblico e il suo primo palco risalgono al 1998. Da allora sono trascorsi diciotto anni. Per Daniele Testa, che oggi 20 ottobre festeggia il suo compleanno, l’amore per la musica è stata, ed è ancora, «tutto ciò su cui gira la mia vita». Il suo esordio nel mondo della canzone lo deve a Loredana Ollà. «Ha insistito per avermi a quella che fu la seconda edizione della manifestazione “Fico D’india di Sicilia”, festival canoro nato per il quartiere dello Spinito». Ad aiutarlo di più a crescere nel mondo della musica, però, è stata l’esperienza. «La vera maestra è stata l’esperienza – continua Daniele – le tantissime manifestazioni che ho fatto dopo quella prima volta mi hanno insegnato cosa vuol dire confrontarsi e condividere con tanta gente questa passione. Indubbiamente Loredana Ollà è state colei che ha dato la spinta iniziale, insieme a Santi Genovese che mi hanno fatto fare come si suol dire “le ossa” sui palchi. Ma devo moltissimo alle mie migliore amiche Graziella Provenza e Silvia Arcidiacono. Negli anni abbiamo sempre condiviso questa passione attraverso tante esperienze meravigliose che durano tutt’oggi. Fino a qualche mese fa insieme in giuria per una manifestazione canora a Campofelice di Roccella».

Tra i momenti più belli della sua esperienza musicale le “sere nere” all’Astro d’argento del 2004, l’essere stato scelto per rappresentare Cefalù a Mola Di Bari e il suo primo primo inedito scritto nel 2007 da un grande cantautore che lo porta al 29° posto ai Hyundai Music Awards su 2000 iscritti. «Nel 2014 – continua – con Graziella Provenza si apre una parentesi importante con il gruppo Mixage, che in quanto esperienza live ti insegna tantissimo». Quest’anno lo vede impegnato in un nuovo progetto. «La nascita in studio di un album di cover interamente riscritto da me con i testi che raccontano nuove storie, le mie».

Come trascorre Daniele Testa una sua giornata con la musica? «Adesso con il lavoro ho pochissimo tempo ma i giorni liberi trovano sempre spazio per la musica. Si prende carta e penna, si apre il pc e si crea. A volte cose orribili altre volte cose meravigliose. Gli stati d’animo sono il motore». Per Daniele fare musica nella sua Cefalù ormai non è più importante. «Sarebbe stato bello quando anni fa c’era l’esigenza di credere ancora che le passioni oneste andavano incentivate. Ma sappiamo bene cosa hanno fatto le amministrazioni negli anni. Il nulla. Bisogna rimboccarsi le maniche e comunque fare ciò che si vuole. Il web oggi può essere un grande aiuto a chi oggi trova pochi spazi. E sulla Cefalù città della musica? «Cefalù è stata in passato città della musica – chiude Daniele Testa – oggi piuttosto Cefalù è la città del silenzio».

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