Gratteri: l’opposizione apre allo scioglimento del consiglio comunale e chiede le dimissioni del sindaco Ilardo. Ha fatto conoscere tutto nel corso del consiglio comunale di venerdì. «Siamo qui stasera a prendere atto del fallimento di un progetto politico chiamato “Uniti per Gratteri”. Progetto che come avevamo detto in campagna elettorale, era nato col solo fine di vincere le elezioni e che mai avrebbe potuto garantire governabilità alla nostra comunità, data la eterogeneità di vedute e di intenti che muovevano le varie componenti». L’opposizione ha fatto notare come la validità di quel progetto si era già incrinata all’indomani delle elezioni con l’abbandono della maggioranza di Teresa Muffoletto. Unità che per l’opposizione si è definitivamente dissolta lo scorso 6 ottobre, con le dimissioni del vice-Sindaco Antonella Porcello e con l’uscita dalle fila della maggioranza di Dario Drago, che si è dimesso dalla carica di vice presidente del consiglio, e di Antonella Crisanti. «In questi anni – è stato detto dalle fila dell’opposizione – non sono mancati atteggiamenti di dissenso e anche di feroce critica nei confronti dell’operato del sindaco, dentro e fuori dall’aula consiliare, da parte di membri della compagine che lo sosteneva, e non ci riferiamo solo ai consiglieri dissidenti che hanno lasciato la maggioranza».
L’opposizione ha fatto sapere che lo scorso 3 novembre è stato notificato al comune di Gratteri un Decreto ingiuntivo, ad istanza dell’architetto Beninati, progettista della casa di riposo, che chiede la somma di € 601.645,75 oltre interessi e spese, a causa di una fattura non pagata. «Come si può pensare di chiedere fiducia o appoggio ad una controparte politica – ha fatto sapere l’opposizione – se si cerca di nascondere fatti di gravità assoluta che potrebbero mettere ancor più in ginocchio il nostro già provato Comune».
I consiglieri di opposizione hanno fatto conoscere le motivazioni che spingono a non essere d’accordo con l’amministrazione comunale. La pressione fiscale con aumento al massimo consentito dalla legge delle aliquote Imu e Tasi e impennata di quelle della Tari in conseguenza di una gestione fallimentare del ciclo dei rifiuti. Il turismo che l’amministrazione non ha saputo rilanciare. Il mancato decollo dell’associazionismo locale. Il nulla che è stato fatto per i giovani che così come altre in passato sta abbandonando il paese. La gestione degli impianti sportivi che sono stati adibiti a parcheggio di automezzi e a deposito cassonetti, precludendo così sul nascere qualsiasi iniziativa sportiva. Gli scarsi interventi di manutenzione delle strade urbane ed extraurbane. L’abolizione del contributo comunale per gli studenti pendolari con il costo del trasporto che da quest’anno è a carico delle famiglie. «Quest’amministrazione non ha saputo mettere in condizione gli uffici comunali di predisporre progetti finanziabili, o meglio immediatamente esecutivi, per cui Gratteri è stato tagliato fuori dai finanziamenti Statali. E ridicole sono le giustificazioni che sono state accampate, del tipo che il comune in passato aveva beneficiato di tanti finanziamenti».
Per l’opposizione non si può andare avanti tirando a campare. «E’ doveroso signor sindaco che restituisca il mandato agli elettori e soprattutto che non ceda alla tentazione di continuare a governare nel caso in cui il consiglio comunale venga sciolto». L’opposizione ha detto a chiari lettere che non si dovrà dire che è stato bocciato il rendiconto di gestione 2015 ma che il Sindaco non ha più i numeri per governare. «I numeri, così tante volte ostentati e rinfacciati a questo gruppo di opposizione e che per un beffardo destino oggi vi si ritorcono contro. E’ la legge dei numeri. Stasera però non vince nessuno, usciamo tutti sconfitti, perché sconfitta ne uscirà Gratteri. Quindi per coerenza, verso di voi e verso i gratteresi, con senso di responsabilità e di dovere civico, abbia il coraggio di mettere la parola fine a questa pessima amministrazione».
Sempre l’opposizione ha fatto anche sapere che esprimendo voto contrario, ha contributo alla bocciatura del Rendiconto di gestione afferente l’anno 2015. «Ciò con la consapevolezza che il Consiglio Comunale a norma di legge decadrà, ma con la forte convinzione di aver preso le dovute distanze da un’azione politico/amministrativa che non ci appartiene e dalla quale prendiamo le dovute distanze».
Pubblichiamo il testo integrale del discorso che il gruppo consiliare «insieme per cambiare» ha pronunciato il 18 novembre durante il consiglio comunale.
Siamo qui stasera a prendere atto del fallimento di un progetto politico chiamato “Uniti per Gratteri”. Progetto che come avevamo detto in campagna elettorale, era nato col solo fine di vincere le elezioni e che mai avrebbe potuto garantire governabilità alla nostra comunità, data la eterogeneità di vedute e di intenti che muovevano le varie componenti.
La validità di quel progetto, pur uscito vittorioso dalla contesa elettorale, si era già incrinata all’indomani delle elezioni con il coraggioso abbandono della maggioranza della D.ssa Teresa Muffoletto, la quale avendo sentito puzza di bruciato, ha preferito continuare il suo percorso lontano dalla compagine che l’aveva vista prima tra gli eletti. Il nostro gruppo “Insieme per Cambiare” invece, ha smentito i pronostici, non essendosi liquefatto come neve sotto il sole d’agosto. Anzi, oggi è più unito che mai.
In questi anni abbiamo potuto maturare esperienze e competenze, mantenendo sempre un atteggiamento coerente, composto e rispettoso dei ruoli e della legge. Ciononostante non sono mancati, da parte della maggioranza, atteggiamenti di arroganza e superbia tesi a sminuire o peggio a cercare di ridicolizzare l’operato del gruppo di minoranza, spesso con toni tutt’altro che concilianti, quali dovrebbero contraddistinguere un’amministrazione che ha la pretesa di essere l’amministrazione di tutti. Uniti, dicevamo, unità che si è definitivamente dissolta lo scorso 6 ottobre, con le, non così inaspettate, dimissioni del Vice-Sindaco Avv. Antonella Porcello, e da Vice-Presidente del Consiglio Comunale del consigliere Dario Drago, con conseguente fuoriuscita dal gruppo consiliare di maggioranza dello stesso e del consigliere Antonella Crisanti, così come dichiarato a mezzo stampa e certificato stasera. E menomale che la guerra era finita!!!!!!
Non inaspettate, si diceva, perché in questi anni non sono mancati atteggiamenti di dissenso e anche di feroce critica nei confronti dell’operato del sindaco, dentro e fuori dall’aula consiliare, da parte di membri della compagine che lo sosteneva, e non ci riferiamo solo ai consiglieri dissidenti che hanno lasciato la maggioranza. Nelle ultime settimane molte sono state le parole spese, spesso anche a vanvera, molte le polemiche, e molti i ragionamenti sul come proseguire l’attività consiliare. In ultimo giovedì scorso 10 novembre, presso la casa comunale, al termine della conferenza dei capigruppo, il sindaco ha invitato i presenti a ragionare in termini di responsabilità, di bene del paese, di programmazione, ma ha omesso di comunicare agli astanti che il 3 di novembre era stato notificato al comune di Gratteri un Decreto Ingiuntivo emesso dal Tribunale di Termini Imerese, ad istanza dell’arch. Beninati, progettista della casa di riposo, il quale richiede la somma di € 601.645,75 oltre interessi e spese, a causa di una fattura non pagata. Per questo motivo subito dopo l’incontro con i consiglieri, la giunta ha conferito l’incarico ad un legale per proporre opposizione avverso il decreto ingiuntivo citato.
“QUOUSQUE TANDEM CATILINA ABUTERE PATIENTIA NOSTRA?” è il celebre incipit della prima Catilinaria, pronunciata dal senatore della Res Publica Cicerone nel 63 a. C. ma sempre attuale e soprattutto calzante alla nostra situazione e per questo la ripetiamo stasera: “FINO A QUANDO ABUSERÀ DELLA NOSTRA PAZIENZA?” Come si può pensare di chiedere fiducia o appoggio ad una controparte politica, se si cerca di nascondere fatti di gravità assoluta che potrebbero mettere ancor più in ginocchio il nostro già provato Comune. Noi siamo liberi, non siamo manovrabili e non ci presteremo a diventare delle pedine da poter muovere nello scacchiere politico gratterese. Tante anche troppe sono le motivazioni che ci spingono a continuare a fare opposizione a quest’amministrazione, che sta trascinando nel baratro la nostra comunità. Per citare alcuni esempi:
A. Pressione fiscale. Aumento al massimo consentito dalla legge delle aliquote IMU e TASI e impennata di quelle della TARI in conseguenza di una gestione fallimentare del ciclo dei rifiuti.
B. Turismo. Settore importantissimo per lo sviluppo della nostra comunità, la vostra amministrazione non ha saputo rilanciarlo e le poche per la verità iniziative intraprese dimostrano solo mancanza di progettualità e improvvisazione. A ciò si aggiunga un rapporto mai decollato con l’associazionismo locale.
C. Giovani. Nulla per una generazione che così come altre in passato sta abbandonando il nostro paese.
D. Gestione degli impianti sportivi. Questi sono stati vergognosamente adibiti a parcheggio di automezzi e a deposito cassonetti, precludendo così sul nascere qualsiasi iniziativa sportiva.
E. Viabilità. Scarsissimi sono stati gli interventi di manutenzione delle strade urbane ed extraurbane. anche se in materia dobbiamo riconoscere fantasiose ordinanze in materia di parcheggi (disco orario nel corso principale a stagione estiva conclusa) e di alcuni divieti di cui non ci spieghiamo la necessità senza commettere peccati di pensiero.
F. Trasporti. Abolizione del contributo del comune per gli studenti pendolari il costo del trasporto è da quest’anno a carico delle famiglie.
G. Progettazione. Quest’amministrazione non ha saputo mettere in condizione gli uffici comunali di predisporre progetti finanziabili, o meglio immediatamente esecutivi, per cui Gratteri è stato tagliato fuori dai finanziamenti Statali. E ridicole sono le giustificazioni che sono state accampate, del tipo che il comune in passato aveva beneficiato di tanti finanziamenti.
E potremmo continuare… non si può ridurre l’attività amministrativa alle sole opere pubbliche. Ci è stato chiesto di pensare al bene del paese, ebbene ce lo siamo chiesti più volte nelle ultime settimane cosa sia il bene del paese, e dopo ampio confronto siamo arrivati alla conclusione che in questo momento, il bene del paese siano le dimissioni del sindaco e il conseguente ritorno alle urne, le quali restituiranno a Gratteri una amministrazione forte, quella di cui ha bisogno per affrontare un periodo difficile come questo. Non possiamo permetterci di galleggiare o di tirare a campare. E’ doveroso signor sindaco che restituisca il mandato agli elettori e soprattutto che non ceda alla tentazione di continuare a governare nel caso in cui il Consiglio Comunale venga sciolto. Un simile scenario, anche se permesso dalla legge, la quale è stata di recente oggetto di riforma da parte del legislatore, il quale ha riconosciuto la incongruità della disciplina in vigore, mortificherà in primis il nostro paese che sarà privato di un organo fondamentale e in secundis anche lei signor sindaco che da quest’organo proviene. Che prestigio ne avrà? Potrà solo dire di aver conservato la poltrona, portando a sostegno la normativa in vigore fino alla prossima tornata elettorale.
Da quest’aula stasera non uscirà che le opposizioni hanno bocciato il rendiconto di gestione 2015, cosa tra l’altro legittima nella normale dialettica politica, ma che il Sindaco non ha più i numeri per governare. I numeri, così tante volte ostentati e rinfacciati a questo gruppo di opposizione e che per un beffardo destino oggi vi si ritorcono contro. E’ la legge dei numeri.
Stasera però non vince nessuno, usciamo tutti sconfitti, perché sconfitta ne uscirà Gratteri. Quindi per coerenza, verso di voi e verso i gratteresi, con senso di responsabilità e di dovere civico, abbia il coraggio di mettere la parola fine a questa pessima amministrazione. In perfetta coerenza con i principi fin qui professati, questo Gruppo Consiliare, unitamente ad altri gruppi politici che allo stato fanno parte della c.d. “Opposizione”, esprimendo voto contrario, ha contributo alla bocciatura del Rendiconto di gestione afferente l’anno 2015.
Ciò con la consapevolezza che il Consiglio Comunale a norma di legge decadrà, ma con la forte convinzione di aver preso le dovute distanze da un’azione politico/amministrativa che non ci appartiene e dalla quale prendiamo le dovute distanze.