Apprendo, con sorpresa, che il Meetup di Cefalù del Movimento 5 stelle mi accusa di ” non essermi attivato con la massima urgenza e con profusione dei necessari sforzi” per portare nel consiglio comunale l’approvazione del regolamento del referendum consultivo. Ebbene questa affermazione oltre a non essere corrispondente al vero dimostra avventatezza, scarsa conoscenza dei procedimenti amministrativi e voglia di confondere questioni che devono restare ben distinte. Innanzitutto il sottoscritto non solo ha mantenuto l’impegno di fornire indirizzo di predisporre il regolamento comunale sul referendum consultivo ma ha vigilato affinché l’iter di predisposizione si svolgesse in tempi celeri e nel rispetto della legge e della dovizia che uno strumento così importante per la democrazia merita.
Grazie al lavoro svolto dal settore competente e dal segretario comunale è stato predisposto il testo che passerà all’esame della competente commissione consiliare e poi del consiglio comunale che ha la potestà esclusiva in materia regolamentare. In tal modo, il Comune di Cefalù si doterà dello strumento che consente di applicare l’art. 39 dello Statuto Comunale e che dal lontano 1993 nessuna amministrazione aveva mai fatto predisporre. Detto questo, ritengo che il palese tentativo di strumentalizzare a fini politici il delicatissimo argomento all’ordine del giorno del consiglio denota una profonda caduta di stile, tanto più che il consiglio comunale non affronterà una questione politica ma dovrà assumere una decisione che ha l’unico scopo di garantire la sicurezza dei cittadini e delle loro abitazioni. I consiglieri dovranno, infatti, decidere se chiedere alle Ferrovie una variante sulla galleria di sfollamento della fermata sotterranea, sulla base dei risultati dello studio geotecnica commissionato dal sottoscritto al prof. Fabio Cafiso.
Questo non ha nulla a che fare con il quesito referendario promosso dal Meetup cinque stelle che ha come oggetto lo spostamento della fermata ferroviaria per ragioni di ordine politico, come più volte ammesso pubblicamente dagli esponenti del Movimento politico, che nulla hanno a che fare con le conclusioni del professore Cafiso. Chi si candida ad amministrare la città dovrebbe avere sempre il dovere di documentarsi e soprattutto di non ricercare visibilità ad ogni costo, soprattutto quando è in gioco la sicurezza dei cittadini. (Il sindaco di Cefalù)