Firmopoli di Siracusa: primi riscontri ipotesi di falsificazione

Sessantaquattro fogli per complessive 800 firme. Fogli e firme tutti da spulciare uno alla volta per verificare se, come ipotizzato da Peppe Patti (capolista di “Rinnoviamo Siracusa Adesso!”) nella sottoscrizione della lista tutto sia avvenuto secondo la legge. La Procura di Siracusa indaga, al momento contro ignoti, con l’ipotesi di accusa di falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. A dare notizia del fatto è lasicilia.it
Gli accertamenti degli investigatori sui moduli sono già cominciati. E dal palazzo di giustizia emergerebbe un primo profilo, legato a una «ipotizzabile contraffazione, attraverso la riproduzione, all’insaputa dei sottoscrittori, tramite fotocopie». Un’ipotesi di indagine, naturalmente, «in corso di verifica». Una teoria già avanzata da Patti (autore dell’esposto da cui sono scaturite le indagini), che ha parlato di «fogli immacolati», circostanza «insolita per chi ha svolto, almeno una volta nella vita, una raccolta di firme».
Si spulciano fogli e autografi, ma anche date (una per una) per incrociare due elementi: la firma della lista da parte dell’elettore e la sottoscrizione della candidatura di Patti. Per capire, insomma, se ci siano stati sottoscrittori che abbiano firmato senza che nel primo foglio ci fossero i nominativi definitivi, ovvero quelli con Patti capolista di “Rinnoviamo Siracusa Adesso!” Una circostanza, questa, che potrebbe aprire un ulteriore scenario: cioè che alcune delle firme siano state raccolte ancor prima dell’adesione di Patti, che soltanto il 10 maggio ufficializzò la rinuncia alla corsa a sindaco. E sarebbe un’altra anomalia.

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