Sono trascorsi tre anni da quella sera del 25 gennaio del 2014 quando allo Spinito è stata inaugurata la nuova chiesa. Nei mille giorni trascorsi il quartiere, che per decenni è stato denominato dormitorio, si è svegliato diventando oggi uno fra i più animati della città di Cefalù. Il tutto grazie ad un parroco, Giuseppe Licciardi, che ha creduto in quanti vi risiedono fin da quando è stato inviato dall’allora vescovo Sgalambro ad animare la comunità guidata dal compianto Carmelo Serio. Oggi il quartiere dello Spinito è diventato un vero e proprio modello sociale per il nuovo rilancio della città di Cefalù. I valori che vi si vivono fra le case, grazie alla presenza della comunità parrocchiale, infatti, sono quelli di cui ha bisogno Cefalù per la sua nuova rifondazione: partecipazione, condivisione, programmazione, dialogo, confronto. Allo Spinito, infatti, vive ed opera una comunità che della partecipazione ha fatto la sua regola di vita, nella condivisione ha realizzato il suo stile sociale, grazie alla programmazione ha intrapreso il suo camminare nel mondo, nel dialogo celebra la sua passione per la vita.
Sono trascorsi tre anni da quella sera del 25 gennaio del 2014 quando allo Spinito è stata inaugurata la nuova chiesa. In questo tempo fra le abitazioni di questo grande quartiere cefaludese, a livello religioso, si è passati da una pastorale dello scantinato ad una pastorale del sagrato. Da un cammino fatto di privazioni ad un un movimento costruito sulla valorizzazione di uomini, talenti e strutture. Per la città di Cefalù tutto questo è una grande occasione di sviluppo sociale e culturale. Quando una comunità ecclesiale apre le sue porte, così come accade con la parrocchia dello Spirito Santo, il vento dell’amore e dell’amicizia si sente in tutta città. Amore e amicizia di cui ha tanto bisogno la comunità cefaludese che da anni è schiava di quella politica delle divisioni di cui si tace per paura di perdere privilegi, vantaggi, monopoli e immunità.