A ricordo di un altro Caduto termitano nel corso della Seconda Guerra Mondiale: il marinaio comune Gaetano Sardo

Il 15 agosto 1943 il sommergibile da trasporto della Regia Marina “Remo”, durante la sua prima missione, veniva intercettato e affondato al largo di Punta Alice nel Golfo di Taranto, dal sommergibile inglese HMS “United”. Il sommergibile “Remo” insieme al gemello, “Romolo”, che subì la stessa sorte tre giorni dopo, entrambi, appartenevano alla classe “R”, ossia sommergibili di grandi dimensioni per trasporti e scambi speciali. Il “Remo” al comando del Tenente di vascello Salvatore Vassallo, partì nella tarda mattinata del 15 agosto dal porto di Taranto, alla volta di Napoli, tuttavia, non arrivò mai a destinazione. In realtà il battello a doppio scafo parziale, un gioiello della tecnologia italiana si inabissò colpito da uno dei quattro siluri lanciati dal sommergibile “United”, portando con sé 55 marinai dei 59 membri dell’equipaggio. Tra i periti (1) di questa immane tragedia ci fu anche il termitano Gaetano Sardo (2), marinaio comune. Vogliamo qui ricordare non solo i caduti del sommergibile “Remo”, ma anche tutti i 60 uomini del battello da trasporto “Romolo” sprofondato negli abissi marini, a levante di capo Spartivento calabro, mentre muovendosi dal porto di Taranto tentava invano di raggiungere Napoli. Abbiamo chiesto al ricercatore storico Donaldo Di Cristofalo (3) di parlarci dell’affondamento del “Remo”, avvenuto settantaquattro anni fa a sud est del Golfo di Taranto, sullo Jonio.

«Nell’estate del 1942 l’andamento della guerra, quando cominciavano a scarseggiare importanti materie prime per l’industria bellica (caucciù, zinco, stagno), condusse i vertici della Marina a pianificare la realizzazione di sommergibili da trasporto, in grado di raggiungere i lontani luoghi di produzione ancora in mano all’alleato nipponico, sfuggendo all’offesa nemica. Ne nacque la Classe “R”, prevista in 12 esemplari, con un dislocamento in immersione di oltre 2.600 tonnellate e con una capacità di carico di circa 600 tonnellate, rinunciando a siluri e con sole 3 mitragliatrici per uso antiaereo. Le vicende belliche consentirono il completamento di soli due vascelli, i gemelli “Romolo” e “Remo”. Il sommergibile R2 “Remo”, realizzato dai cantieri Tosi di Taranto, venne consegnato alla Marina all’inizio dell’estate del ‘43, quando già gli Alleati avevano iniziato le operazioni preliminari di attacco alla Sicilia (Operazione Husky). Si suppone che, in alternativa alle lunghe e rischiose missioni in Oriente, si pensasse di trasportare dalla Sardegna piombo, rame e antimonio. Di fatto si predispose il trasferimento dell’unità da Taranto a Napoli. Dopo poche uscite in mare per addestrare l’equipaggio, nella mattinata del 15 luglio 1943 il sommergibile “Remo”, al comando del Tenente di vascello Salvatore Vassallo, e con un equipaggio di 58 fra ufficiali, sottufficiali e comuni, prese il largo per la prima e ultima missione. La navigazione in superficie, con il Comandante ed altri 3 uomini in torretta a scrutare con i binocoli cielo e mare, si svolse senza alcun problema fino alle ore 18.30 circa, quando il battello, 25 miglia al largo di Punta Alice, nel Golfo di Taranto, fu squassato da due esplosioni che sbalzarono in mare i quattro. L’affondamento fu rapidissimo, consentendo solo ad un altro marinaio di abbandonare il relitto prima che si inabissasse. Cinquantacinque i Caduti e quattro i sopravvissuti, che vennero raccolti dalla stessa unità che aveva provocato l’affondamento del “Remo”.

Agli Alleati non era sfuggito il significato di tale nuova classe di sommergibili, ritenendo possibile che gli stessi potessero aiutare in particolare i tedeschi nella realizzazione delle loro armi segrete. Si era pertanto deciso di attenzionarne i movimenti. Una delle pedine di tale particolare cura fu il sommergibile inglese HMS P44 “United” il quale, al comando del Lt. John Charles Young Roxburgh, pattugliava appunto il tratto di mare interessato dalle rotte di uscita verso sud del Golfo di Taranto. Individuato il grosso sommergibile italiano, venne scaricata una salva di 4 siluri da 21 pollici, due dei quali colsero il bersaglio, decretandone il quasi immediato affondamento. I 4 sopravvissuti furono raccolti e trasportati poi a Malta e da qui in Scozia per la prigionia. Il gemello R1 “Romolo” non ebbe migliore sorte, venendo affondato da azione area nemica tre giorni dopo, a sud di capo Spartivento calabro. Sessanta i Caduti, l’intero equipaggio. Tra i 55 uomini del “Remo” vogliamo con questo breve articolo ricordare il marinaio Gaetano Sardo, da Termini Imerese, di cui purtroppo, ad oggi, non conosciamo altro che il nome. L’HMS “United” sopravvisse alla guerra, venendo smantellato nel ‘46».

(1) Si ringrazia lo Storico Navale Virginio Trucco per averci fornito l’elenco dei caduti del Sommergibile “Remo”: T.V. Ranieri Gagliano, Cap. GN Tarquinio Ruzza, Ten. GN Aldo Boccardi, G.M. Orfeo Londero, Asp. G.M. Paolo Nimira, C°3^ cl. Francesco Peluso, C°3^ cl. Olimpo Terzolo, 2° C°. Nello Angeletti, 2° C° Renato Bartoletti, 2° C° Enrico Blasoni, 2° C° Taltibio Celli, 2° C° Alfonso Cionti, 2° C° Antonio Zizzi, Sgt. Eugenio Alonghi, Sgt. Nicola De Simes, Sgt. Ugo Panichi, Sgt. Francesco Sardù, Sc. Antonio Arpino, Sc. Donato Casino, Sc. Elio Cellerini, Sc. Guido Chiumenti, Sc. Bruno Comparini, Sc. Renzo Cotoloni, Sc. Attilio Galvan, Sc. Lino Guareschi, Sc. Manlio Leoni, Sc. Antonio Micalef, Sc. Mario Paiano, Sc. Giuseppe Pappalardo, Sc. Efisto Turco, Com. Alfredo Aria, Com. Vittorio Arosio, Com. Gastone Berti, Com. Aniello Boccanfuso, Com. Giuseppe Bonfanti, Com. Cosimo Caiffa, Com. Giovanni Catelino, Com. Biagio Dandricco, Com. Giacomo David, Com. Salvino Dolfin, Com. Armando Ferriero, Com. Bernardo Fogliasco, Com. Giuseppe Gumina, Com. Mario Iacometti, Com. Leonardo Ingravaglia, Com. Mauro La Davaz, Com. Armando Marziale, Com. Angelo Mazzancollo, Com. Luigi Nicoli, Com. Angelo Rampinelli, Com. Luciano Sapucci, Com. Gaetano Sardo, Com. Spartaco Tatangeli, Com. Achille Venturi. Si aggiunge all’elenco, anche un operaio del cantiere di Taranto di cui non si conosce il nome.

(2) Un ringraziamento particolare va allo studioso di storia locale Aldo Bacino, per averci segnalato il nominativo del  marinaio comune Gaetano Sardo, imbarcato sul sommergibile “Remo”.

(3) Donaldo Di Cristofalo: Geologo, vive e lavora a Termini Imerese (PA). Ha cominciato a volare con gli ultraleggeri per poi transitare in Aviazione Generale, prendendo il “brevetto” di II grado all’Aero Club di Palermo e mantenendolo in attività per cinque anni circa. Dopo, vittima come tanti degli insostenibili costi… Adesso si accontenta di qualche sporadico volo in ULM, di divorare riviste e libri e di frequentare, ovunque possibile, manifestazioni aeree. (www.vocidihangar.it).

Testi consultati da Donaldo Di Cristofalo: oltre che alle solite attendibili fonti del Web Betasom e Xmasgrupsom, ho attinto al sito dell’Associazione Modellisti Chiaravallesi (Chiaravalle, AN) che ha dato voce ai parenti delle vittime, ai loro ricordi, al loro dolore.

Foto a corredo dell’articolo: 1 sommergibile da trasporto “Remo” Foto 2 sommergibile HMS “United”

Giuseppe Longo
giuseppelongoredazione@gmail.com
@longoredazione

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