Il 27 febbraio di 75 anni fa nelle acque del sud-est asiatico veniva combattuta la battaglia del Mare di Java tra la squadra della flotta alleata americana, britannica, olandese e australiana contro la Forza della Marina imperiale giapponese. Il Comando unificato dell’American-British-Dutch-Australian Command (ABDA) affidato al generale inglese Archibald Wavell, era stato creato il 3 gennaio del 1942 allo scopo di difendere la “barriera malese” dagli attacchi aereonavali e terrestri giapponesi. In realtà, dopo che le truppe nipponiche erano sbarcate nelle Indie Orientali, occupando Sumatra, il Borneo e Celebes, in contemporanea, una flotta anfibia del “Sol Levante” fu indirizzata per occupare l’Isola di Giava. La cospicua armata navale giapponese comprendeva due forze, l’orientale e l’occidentale e fu per questo grande spiegamento che il 26 febbraio del 1942 una squadra navale alleata uscì dal porto di Surabaya tentando di contrastare l’invasione dell’isola di Giava, punto cardine per la difesa delle Indie Orientali. L’esito dello scontro navale, avvenuto il giorno dopo, causò l’annientamento della squadra alleata dell’ABDAfloat e il conseguente tracollo del Comando interforze in Esteremo Oriente. Ancora una volta, dopo l’attacco giapponese alla base navale di Pearl Harbor nel 1941 (1) il cui scopo strategico era l’aggressione ai possedimenti occidentali nel Pacifico, la marina alleata subiva ancora una pesante sconfitta nell’ambito delle battaglie navali di superficie. Abbiamo chiesto allo storico navale Virginio Trucco (2) di parlarci della battaglia del Mare di Giava che vide fronteggiarsi la flotta alleata e quella nipponica al comando rispettivamente del contrammiraglio Karel Doorman, e l’ammiraglio Takeo Takagi.
«Durante la conferenza “Arcadia” (23/12/1941-14/01/1942) Roosevelt e Churchill istituirono il Comando del Pacifico Sud-occidentale denominandolo ABDA ( American-British-Dutch-Australian). Inizialmente il comando marittimo venne affidato al viceammiraglio americano T.C.Hart, poi sostituito dal viceammiraglio olandese Konrad Helfrich che nominò comandante in mare il contrammiraglio Karel Doorman suo connazionale, le forze a disposizione erano notevolmente inferiori a quelle nemiche che si preparavano ad invadere l’isola di Giava. Le forze d’invasione furono avvistate da sommergibili americani il 25 febbraio e all’alba del 26 furono nuovamente avvistate da 2 aerei Catalina. L’ammiraglio Helfrich all’oscuro dei punti di sbarco giapponesi, decise di far uscire le navi per attaccare i trasporti nemici. Alle 22.00 del 26 febbraio Doorman uscì da Surabaya con 5 incrociatori e 9 cacciatorpediniere dirigendosi in direzione Nord, per tutta la notte del 26 e la mattina del 27 si cercarono invano le forze nemiche, così che l’ammiraglio decise di rientrare a Suribaya. Giunti quasi a destinazione, la ricognizione aerea lo informò dell’avvistamento di un convoglio nemico, alle 15.25 l’incrociatore dei Paesi Bassi Hr. Ms. De Ruyter nave ammiraglia, invertì la rotta seguito da tutta la formazione. Presto anche i giapponesi furono informati della presenza della formazione nemica, il contrammiraglio Shōji Nishimura, ordinò al convoglio di allontanarsi ed inviò contro gli alleati 3 incrociatori e 7 caccia, seguiti poi da una seconda squadriglia di caccia.
Alle 16.16 gli incrociatori “Nachi” e “Haguro” aprirono il fuoco da una distanza di 25.000m imitati dagli incrociatori di Doorman, il tiro giapponese aggiustato da un idrovolante lanciato da un incrociatore, risultò molto preciso, tanto che il “De Ruyter” fu colpito anche se non gravemente, alle 17.07, i caccia giapponesi si portarono all’attacco, alle 17.08 l’HMS “Exeter” colpito nel locale caldaie fu costretto ad uscire di formazione, nella scarsa visibilità della battaglia le navi che lo seguivano pensarono ad un cambio di rotta e lo seguirono, prestando così il fianco ai siluri giapponesi in arrivo, che colpirono il caccia “Kortenaer” spezzandolo in due. I nipponici serrarono le distanze, “l’Electra” riuscì a colpire lo “Juntsu” ma venne colpito in modo irreparabile, mentre “l’Exeter” si dirigeva arrancando verso Surabaya, Doorman mandò all’attacco i caccia con l’intenzione di sganciarsi, la manovra riuscì. Doorman era fortemente intenzionato a trovare il convoglio nemico, iniziò cosi la ricerca con frequenti cambi di rotta, tenuto sotto controllo dai ricognitori nemici, alle 22.00 i caccia americani a corto di carburante furono fatti rientrare a Suribaya, Doorman rimase con 4 incrociatori e 2 caccia, nella sua ricerca del nemico, sfortunatamente entrò in una zona minata che causò la perdita del caccia “Jupiter”, verso le 22.17 l’ammiraglio ordinò “all’Encounter” di procedere al salvataggio dei naufraghi, alle 23.00 circa i giapponesi riagganciarono la formazione e mandarono all’attacco i caccia che lanciarono una salva di 12 siluri, che centrarono affondandoli gli incrociatori “Java” e “De Ruyter”, gli ultimi due incrociatori “Houston” e “Perth” si allontanarono e raggiunsero Surabaya nel primo pomeriggio del 28 febbraio. Rifornitisi lasciarono il porto alle 19.30, dopo circa tre ore vennero a contatto con una sezione di un convoglio giapponese, che iniziarono a cannoneggiare colpendo due trasporti, ma presi sotto il tiro di tra incrociatori e 10 caccia dopo aver incassato diversi colpi e siluri affondarono, stessa sorte tocco “all’Exeter”, “Pope” e “Encounter”, che lasciata Surabaya alle 19.00 del 28 per raggiungere l’Australia, pur facendo un largo giro per evitare le forza nemiche, alle 09.35 del 1° marzo furono avvistati da 4 incrociatori pesanti che affondarono le tre navi, intorno alle 13.00 del 1° marzo le forze navali del ABDA cessarono di esistere».
(1) Giuseppe Longo “Seconda Guerra Mondiale: 75° anniversario dell’attacco alla base navale di Pearl Harbor”
(2) Virginio Trucco è nato a Roma, ha frequentato l’Istituto Tecnico Nautico “Marcantonio Colonna”, conseguendo il Diploma di Aspirante al comando di navi della Marina Mercantile. Nel 1979, frequenta il corso AUC (Allievo Ufficiale di Complemento) presso l’Accademia Navale di Livorno, prestando servizio come Ufficiale dal 1979 al 1981. Dal 1981 è dipendente di Trenitalia S.p.A. Lo storico navale Virginio Trucco è membro dell’Associazione Culturale BETASOM (www.betasom.it).
Testi consultati da Virginio Trucco: Storia della Marina Editore Fabbri.
Foto a corredo dell’articolo: Foto 1 L’incrociatore giapponese Haguro che affondò l’HNLMS De Ruyter, uccidendo l’ammiraglio Karel Doorman. Foto 2 Hr. Ms. De Ruyter.
Giuseppe Longo
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