Suor Maria Inzinna: la maestra che ha tanto amato Cefalù

Per questo 8 marzo mi piace ricordare la mia maestra. E’ suor Maria Inzinna: la suora che ha iniziato vivendo le sue giornate a Cefalù promuovendo la crescita sociale. Ha iniziato accogliendo trenta ragazze presso  l’Istituto religioso Figlie della Croce. Era il 1977. Verso di loro aveva delle attenzioni particolari. E così iniziava la sua avventura di docenza. Era super preparata didatticamente. Insegnava in due classi. La prima era formata da 18 bambini, l’altra da altrettanti alunni che frequentavano la primina. In quegli anni c’erano anche i bambini che, come me, restavano a scuola alle 16. Con lei operavano altre sorelle fra le quali ricordo suor Maria Antonietta che è morta in Messico all’età di 53 anni

Suor Maria Inzinna è stata la mia maestra di scuola elementare. Ricordo ancora il mio primo giorno di scuola quando ho visto apparire questa suora. Era molto bella, giovane ed un sorriso solare. Era alta quanto la mia mamma, ne tanto alta ne tanto bassa, una giusta corporatura per il suo fisico, anche se con la sua tonaca non si riusciva a vedere nulla neppure i capelli. Personalmente la immaginavo con una forte chioma lunga e bellissima. La sua voce era flebile, non forte, e  per questo motivo era gradevole ascoltarla.

Suor Maria per me, e per tante altre persone che come ne hanno apprezzato i suoi insegnamenti, è stata la più brava. Lei ci sapeva ascoltare, durante quegli anni ci è stata sempre vicino in ogni momento soprattutto quando eravamo in difficoltà. Parlavamo di molte cose con lei, sapeva consigliarci sempre per le scelte migliori sia per la vita che per l’apprendimento scolastico. Era anche una suora  allegra e le piaceva  ridere e scherzare. Ricordo i tanti giochi scherzosi che ci ha fatto fare. Quando dovevamo dedicarci allo studio era anche molto rigida. Ci diceva sempre di studiare perché ci sarebbe servito per il nostro futuro. Certo c’erano quelli che erano un po’ pigri o troppo vivaci, ma lei riusciva sempre a portare tutti allo stesso livello, facendoci capire quant’era importante lo studio. Si vedeva lontano un miglio che amava  fare la maestra oltre alla suora.

Ringrazio suor Maria perché ha avuto molta pazienza e la  ringrazio per tutto l’amore che mi ha donato. Ogni momento passato insieme a lei è rimasto un bellissimo ricordo, almeno lo è stato nella mia mente fino ad oggi, ecco perchè quando mi è stato detto: hai una maestra che ricordi di cuore che vorresti ricordare l’8 marzo per averti lasciato qualcosa? eh già lei rimarrà nella mia mente e nel mio cuore  per sempre, e quando quest’anno ho saputo che era ritornata a Cefalù  ho fatto il modo  d’incontrarla. Quando l’ho vista  ricordo il mio entusiasmo e il suo abbraccio. Le ho detto: sei sempre cosi bella e giovane maestra, e sono felice che hai sempre quel bel sorriso.

Durante l’incontro abbiamo parlato un po’ delle nostre vite. Io le ho raccontato che sono oggi una insegnante e che ricordo sempre i suoi insegnamenti, soprattutto l’amore per i ragazzi essendo loro il nostro futuro. Abbiamo anche parlato di ciò che ha fatto negli anni, dopo essere stata a Cefalù. Mi ha ricordato gli anni che è stata a Cefalù fra il 1977 e il 1986. Successivamente fra l’86 e l’87 si è spostata a Catania per lavorare con i figli dei carcerati e successivamente è stata anche a Roma per  studiare Teologia Pastorale. Nel 1989 è rientrata a Palermo e per 12 anni è stata segretaria generale della Congregazione. Nello stesso tempo ha insegnato in corso Tukory presso l’ Istituto San Giuseppe. Dodici dei suoi anni li ha vissuti come Superiora Generale svolgendo sempre anche l’attività d’insegnamento.

Mi ha confermato la sua passione per i Presepi. Una passione quarantennale che l’ha portata a collezionare presepi di ogni parte del mondo. Per farli conoscere ha anche organizzato, durante gli ultimi anni a Palermo, una mostra presso l’Istituto San Giuseppe con un’esposizione di oltre 250 presepi provenienti da diversi paesi, del mondo. In questa mostra oltre a mostrare la bellezza artistica, espressione della cultura e della fede di diversi popoli, ha voluto risvegliare nei visitatori il vero significato del Natale: il mistero di Dio che si fa uomo per farsi a lui prossimo e ristabilire l’alleanza di amore. Le sue mostre hanno sempre avuto un obiettivo: raccogliere fondi per le missioni  nei paesi dell’America latina e dell’Africa. Missioni che la mia maestra  ha molto a cuore.

Mariapia Garbo

 

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