Domenico Barranco: un eroe dimenticato a Cefalù

E’ stato ucciso 62 anni fa dalla mafia a Cattolica Eraclea. La vicenda è stata raccontata per la prima dal nostro Direttore il 6 ottobre del 2012. Fino ad allora nessuno a Cefalù ne aveva mai parlato. La sua storia di giovane carabiniere, ucciso dalla mafia, è rimasta nel silenzio per 57 anni.

Domenico Barranco nasce a Cefalù il 2 gennaio 1922 da Rosaria e Salvatore Barranco. Cresce insieme alle sue sorelle Carmela e Giuseppa e al fratello Giuseppe. A 19 anni si arruola nell’arma dei carabinieri. E’ chiamato alle armi come allievo carabiniere ausiliario della legione allievi carabinieri di Roma con la ferma ordinaria di leva il 12 ottobre 1941. Viene promosso carabiniere il 7 gennaio 1942. Dopo 4 anni di guerra, nel marzo 1945, il giovane torna a casa in licenza per pochi giorni. La sua vita di carabiniere si ferma quando il 18 maggio è assegnato, insieme a cinque colleghi della squadriglia di Favara, ad un servizio di appiattamento alla periferia dell’abitato di Cattolica Eraclea per la cattura di un pericoloso latitante. Quella notte Domenico viene ucciso a soli 32 anni.

Il 7 agosto 2016 in occasione del Concorso indetto dall’associazione Cefaludesi nel mondo, Margherita Messina nel tema “Parla di un personaggio cefaludese da non dimenticare”, ha raccontato la storia di Domenico Barranco carabiniere ucciso dalla mafia. La ragazza descrive la vita di Domenico che iniziò la sua vita lavorativa facendo il contadino e poi si arruolò nell’arma. Margherita conclude il tema scrivendo: Dopo 59 anni dalla sua uccisione e per la ricorrenza storica del 200 ° anniversario dell’Arma il paese di Cattolica Eraclea, dove fu ucciso, Domenico Barranco viene ricordato come Eroe dell’Arma e gli viene intestata una villetta Comunale dedicata alle vittime della mafia. A Cefalù paese natale di Domenico, nonostante sia stata fatta una petizione con la raccolta di più di un migliaio di firme, ancora si aspetta la giusta onorificienza.

 

 

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