Acqua: il sindaco di Cefalù risponde a Leoluca Orlando

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo la lettera che il sindaco di Cefalù ha scritto al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, presidente dell’assemblea territoriale idrica.

Il governo degli organi sovra comunali richiede grande responsabilità e particolare senso dell’equilibrio e della misura.
Ho sempre avuto stima del Sindaco Orlando, ma rimango assai perplesso, nonché personalmente dispiaciuto, per l’uso improprio che ha fatto del ruolo di Presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica, rivestito dall’aprile del 2016. Dopo aver omesso, per oltre un anno di convocare l’Organismo per gli adempimenti di legge, tra cui la redazione del Piano d’Ambito e l’affidamento del S.I.I., derivandone, nel maggio scorso, una diffida con minaccia di commissariamento da parte del Dipartimento Regionale Energia, il Sindaco Orlando ha giorni fa inoltrato al Comune di Cefalù una lettera su carta intestata e con il protocollo dell’ATI, in cui, da una parte afferma di essere impossibilitato a qualsiasi adempimento, perchè “cessato dalla carica a scadenza del mandato di sindaco”, e dall’altra indebitamente utilizza la struttura ATI per esprimere una serie di valutazioni personali, che, non a caso, ricalcano la posizione di AMAP, di cui è detentore del pacchetto azionario.
Già in passato, il Professore Orlando, senza che né l’assemblea né il Consiglio Direttivo avessero deliberato in tal senso, aveva chiesto a nome dell’ATI, deroghe all’applicazione, in favore di AMAP, di disposizioni emanate dall’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas.
L’uso della carta intestata da parte di un soggetto cessato dalla carica è una aberrazione, qualcosa che si pone oltre i limiti del sostenibile, anche per le affermazioni, errate e di parte, che nella nota datata 13 giugno sono riportate.
Al Professor Orlando voglio, allora, ricordare che la gestione unica di ambito non è, come sostiene, un “lontano traguardo”, ma un inderogabile principio di legge, di recente ribadito dalla Corte Costituzionale.
E che la gestione di AMAP in soli 33 degli 82 comuni dell’Ambito non è legittima, perché viola tale previsione di legge e perché mai è stata autorizzata dal’unico Organismo cui l’ordinamento affida detto compito, ossia l’assemblea dei sindaci dell’ambito. Gli ricordo anche che la concessione “Sorgenti Presidiana” è stata riconosciuta, con deliberazione adottata dall’Assemblea dei Sindaci dell’ATO 1, in data 13/03/2003, “gestione salvaguardata”, ex art 11 della L.36/1994, con ogni onere derivante dal contratto in essere fra l’amministrazioni ed il concessionario a carico del gestore d’ambito. Gli ricordo, infine, che la tariffa del servizio idrico, approvata dalla medesima Assemblea dei Sindaci dell’ATO 1, in data 05/11/2008, ricomprende l’onere per la potabilizzazione dell’acqua nel Comune di Cefalù, per effetto della gestione salvaguardata, affidata a Sorgenti Presidiana, e che la odierna riscossione di detta tariffa a fronte della gestione del servizio in una parte dei comuni, in cui lo stesso è asseritamente meno oneroso, rappresenta l’incasso di proventi indebiti, nonché un ingente danno per la comunità di Cefalù, per il risarcimento del quale non si mancherà di proporre le dovute azioni, nei confronti di chi, pur gravato delle incombenze previste dalla legge, ancora oggi da riprova di in atteggiamento elusivo e dilatorio

Il sindaco di Cefalù
Rosario Lapunzina

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