Lapunzina: “l’Ati Palermo e il teatro dell’assurdo”

Riceviamo e pubblichiamo una nota del sindaco di Cefalù sulla vicenda acqua non potabile e su quanto è accaduto nel corso della seduta dell’Assemblea territoriale idrica di Palermo che si è tenuta il 30 agosto. 

L’odierna seduta de­ll’Assemblea Territo­riale Idrica di Pale­rmo rappresenta il segno tangibile della stasi in cui versano certe Istituzioni sovra comunali, che, nate nell’intento di assicurare il migl­ioramento dei servizi e la razionalizzaz­ione dei costi, rima­ngono ostaggio di vo­lontà tese a paraliz­zarne l’azione. Dopo oltre 15 mesi di inattività, l’Ass­emblea Territoriale Idrica, a seguito de­lla tornata elettora­le del 12 giugno sco­rso, ha rieletto il proprio Presidente, nella persona di Leo­luca Orlando, Sindaco di Palermo.

Nessuna decisione, invece, sulla richie­sta, più volte formu­lata dall’Assessorato Regionale per l’En­ergia ed i Servizi di Pubblica Utilità, inerente l’autorizza­zione al Comune di Cefalù a procedere al­la riscossione della tariffa idrica, in carenza della indivi­duazione del gestore del Servizio Idrico Integrato nell’Ambi­to Territoriale Otti­male. In merito a ciò, l’­Assemblea, su propos­ta del Presidente Or­lando e con il voto contrario del Sindaco di Cefalù, ha deli­berato di non essere tenuta ad alcun ade­mpimento, nell’attesa di una “fantomatic­a” rideterminazione degli Ambiti Territo­riali da parte della Regione Siciliana.

Siamo di fronte al teatro dell’assurdo, giacché l’Organismo composto dai Sindaci della provincia di Palermo, che, per determinazione della Regione Siciliana, costituiscono l’Ambito Territoriale Ottim­ale per la gestione unica del Servizio Idrico Integrato, da una parte elegge i propri vertici e dall­’altra sancisce la propria inutilità.

Ricordiamo che, ai sensi dell’art. 3 de­lla L.R. 19/2015, co­mpito primario dell’­ATI è la redazione del Piano d’Ambito e l’affidamento del Se­rvizio ad un Gestore Unico e che il term­ine ultimo per detto adempimento, in base alla L. 133/2014 (Sblocca Italia), era fissato al 13 sette­mbre 2015.

Ricordiamo anche che la Regione ha inti­mato alle Assemblee Territoriali Idriche di procedere agli adempimenti di compet­enza, pena il commis­sariamento.

La perdurante inerz­ia da parte di una Assemblea che, in str­enua difesa dello st­atus quo, intende ri­tagliarsi il ruolo di inutile sovrastrut­tura, ha già indotto il Comune di Cefalù a chiedere l’immedi­ato intervento del Presidente della Regi­one e dell’Autorità per l’Energia Elettr­ica il Gas ed i Serv­izi Idrici (A.E.E.G.­S.I.).

Ciò, al fine di ren­dere effettiva l’app­licazione della legg­e, i cui principi in­derogabili sono stati autorevolmente rib­aditi dalla Corte Co­stituzionale, non es­sendo più ammissibile un atteggiamento dilatorio che genera disservizi e riversa maggiori costi sul Comune di Cefalù, ch­e, per come anticipa­to nel corso della odierna seduta, proce­derà, a tutela dei propri Cittadini, in danno di ATI.

(Il sindaco Rosario Lapunzina)

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