Padre Domenico Costanzo lascia l’ordine dei Cappuccini e si stabilisce a Castelbuono. Lo ha annunciato lui stesso in una lettera pubblicata sul suo profilo Facebook. Nell’estate del 2015 era stato trasferito in Calabria ed ha dovuto lasciare il Convento di Castelbuono, dove era rimasto per un quarantennio educando migliaia di ragazzi nel segno dello sport, della musica e del teatro. Era stato costretto a lasciare la sua Castelbuono per aver partecipato e testimoniato davanti ai giudici, a sostegno e testimonianza di abusi e molestie sessuali a favore di una donna. “Non si tratta di crisi di vocazione – spiega padre Domenico – tutt’altro… Ho stimato e amato immensamente l’Ordine Cappuccino fin dall’età di dodici anni e sempre legato alla mia vocazione e alla consacrazione. Comunque, anche se ho lasciato l’istituzione, rimango il cappuccino di sempre, noto a tutti, come P. Domenico, frate del popolo, per i piccoli e per i grandi”.
Padre Domenico è molto conosciuto in tutta la diocesi di Cefalù. Per anni è stato delegato vescovile per la vita consacrata. Ecco di seguito la lettera pubblicata sul suo profilo Facebook.
“A tutti i cari concittadini castelbuonesi e agli amici vicini e lontani, Pace e Bene. Col cuore, trepidante, fra le mani, desidero raggiungervi per esprimere quanto, in questi giorni. mi è motivo di grande sofferenza morale. Due i motivi determinanti, il primo: ho lasciato l’ordine dei Cappuccini. Per due anni e mesi ho resistito a una disposizione che mi relegava a Reggio Calabria dove avrei dovuto scontare, fuori dalla provincia e della Fraternità e privo di ogni rapporto con la stessa fraternità provinciale, una pena inflittami per aver partecipato e testimoniato davanti ai giudici, a sostegno e testimonianza di abusi e molestie sessuali a favore di una donna, Ho resistito, a mala pena, per due anni e mesi, ma è sopraggiunto il tempo in cui i miei 85 anni mi hanno dato segnali chiari e abbastanza efficaci da cui ho capito che una grave minaccia si faceva strada verso la pazzia o verso una grave depressione. Non ho desiderato, ci mancherebbe, nè l’una nè l’altra e, sollecitamente ho provveduto ad allontanarmene. Non si tratta di crisi di vocazione, tutt’altro… Ho stimato e amato immensamente l’Ordine Cappuccino fin dall’età di dodici anni e sempre legato alla mia vocazione e alla consacrazione. Comunque, anche se ho lasciato l’istituzione, rimango il cappuccino di sempre, noto a tutti, come P. Domenico, frate del popolo, per i piccoli e per i grandi. Mi stabilirò, pertanto, a Castelbuono e non mi allontanerò da voi. Spiacente, però, di non poter essere, provvisoriamente, quello che facevo fino a pochi giorni fa. Infatti non è ancora finito l’iter della passione, che, intanto, continua col fatto che la chiesa, mediante i suoi ministri non mi consente di vivere l’attività ministeriale del mio essere Sacerdote, quindi mi trovo con le mani legate. Ho costatato, infatti, e provato sulla mia pelle, il fatto che strutture e organismi della Chiesa, che sono potenzialmente garantiti dalla GRAZIA della benedizione del Signore, vengano strumentalizzati dalla cattiveria umana, ergendo muri, anzi che elevare l’uomo e promuoverlo alla dignità di figlio di Dio e strumento della chiesa ,appunto per la promozione dell’uomo stesso …si gioca ad avvilire bloccare,impedire ed allontanare, pensando di mostrare zelo per la giustizia e il rispetto delle leggi .Cosi’ ,si manifesta non l’azione di promuovere ,costruire ,ma la pretesa di sentirsi al proprio posto. La chiesa ,se non è Madre ,se non mostra l’amabilità nella premura di avvicinare chi ha sbagliano per ricostruirne la personalità. Quando si mette davanti agli occhi il quattro spettrale delle sanzioni canoniche e mai il senso di quella misericordia ,carisma proprio della Sposa di Cristo. l’uomo rimane sperduto, deluso ,schiacciato e annientato addirittura .Pertanto, carissimi, non cerco, per tanto pietà, ma semplicemente comprensione e supporto anche con la preghiera vicendevole. Credetemi ,mai potevo immaginare che, nel mondo religioso, si potesse arrivare a minacciare … con atteggiamenti di potere, davanti a quale non mi piegherò mai. Non ho paura e sento di averne ancora del fegato per resistere nella difesa della Verità Un saluto cordiale per tutti e auguri di Bene. Fra Domenico Giuseppe Costanzo“.