Buon Natale da una maestra rimasta sola fra le mura di casa. Caro Direttore le invio questa lettera per una sua eventuale pubblicazione sul nostro cefalunews. Sono una maestra che ha trascorso tanti anni fra i banchi della scuola. Quanti Natali ho visto passare! Sempre ad organizzare feste con i bambini e recite natalizie che invitavano alla solidarietà. Da tre anni sono in pensione e più vedo arrivare Natale più mi prende la nostalgia di quegli anni. Erano intensi, pieni di affetti e credo anche di sincerità. Adesso sono sola qui fra le mura di casa. E’ Natale e a Natale nessuno dovrebbe stare solo. Ricordo ancora le tante poesie che su questo tema ho insegnato ai miei alunni. Ricordo una poesia di Madre Teresa di Calcutta che abbiamo fatto cantare un anno agli alunni.
Questa poesia così recita: E’ Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi una mano. E’ Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro. E’ Natale ogni volta che non accetti quei principi che relegano gli oppressi ai margini della società. E’ Natale ogni volta che speri con quelli che disperano nella povertà fisica e spirituale. E’ Natale ogni volta che riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza. E’ Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.
Medito questa poesia e mi accorgo che non ho più i piccoli a cui sorridevo e tendevo la mano. Oggi sono sola. Sono in silenzio ma non non ho nessuno accanto da ascoltare. Da qualche anno i miei Natali sono feste di solitudine. Trascorro la giornata davanti la televisione e meno male che almeno lei non mi ha abbandonato. Grazie al suo giornale dico a me stessa e a quanti mi leggeranno che anche per me, maestra sola, è Natale.
E’ Natale perché non accetto di farmi relegare ai margini della società. Ecco perché grazie a cefalunews dico a tutti: Buon Natale dalla solitudine della mia casa.
Una maestra che non accetta di finire i suoi giorni nella solitudine
