Un altro clochard, uno straniero di circa 40 anni, è morto a Palermo probabilmente per il freddo. A scoprire, quasi casualmente, il cadavere è stato l’ex assessore ai Rifiuti e all’Energia della Regione (dimissionario nei giorni scorsi), Vincenzo Figuccia, che insieme alla sorella Sabrina, consigliere comunale, stava portando cioccolata e un panettone ad alcuni senzatetto, tra cui a quell’uomo che da tempo viveva sotto un portico nei pressi del porto. Quando i due si sono avvicinati hanno scoperto che Amor, così si faceva chiamare, era morto. Lo stesso Figuccia ha raccontato su Facebook la tragica scoperta fatta sotto i portici tra via Francesco Guardione e via Francesco Crispi: «Un momento di solidarietà, un semplice gesto, che in pochi minuti sì trasforma in un giorno di dolore, di rabbia, di malinconia. Quella stessa malinconia che ti gela il sangue quando la morte incontra il tuo sguardo. Altro che speranza e libertà, lui era lì, con gli occhi sbarrati e disteso per terra avvolto da un mucchio di coperte vecchie. Se solo fossi arrivato prima, io, noi o forse la mano di chi può e deve agire oltre l’emergenza in una visione organica di politiche sociali contro la povertà».
Vincenzo e sua sorella Sabrina erano andati a portare dei dolcetti e un panettone a due clochard che conoscevano. Dino e Amor, quest’ultimo tunisino che vive da anni a Palermo. Dino si alza a parlare con i Figuccia, Amor, il più loquace, rimane sotto le coperte. Lo chiamano ma non risponde. Scoprono che non respirava. Chiamano il 118 e i sanitari cercano di rianimarlo. «I medici hanno detto che è morto per arresto cardiaco – aggiunge Sabrina Figuccia – Un momento di serenità e condivisione si è trasformato in una tragedia. Avevamo in mano i cioccolatini avvolti in carta argentata e il cadavere è stato coperto con un telo dello stesso colore. Secondo me Amor era morto da ore. Credo che servano iniziative politiche per proteggere i senzatetto ed evitare morti assurde come questa. Volevo iniziare il nuovo anno all’insegna della spensieratezza e della gioia portando qualche sorriso a due amici e mi sono trovata davanti a una scena che difficilmente dimenticherò. Noi politici dobbiamo fare di più. Tutti sanno che sotto i portici di via Crispi la sera dormono i senza casa. Oggi uno di loro se n’è andato tra l’indifferenza di tanti».