Su Pizzo Carbonara torna il cartello che lo segnala

Su Pizzo Carbonara torna il cartello che lo segnala. E’ stato collocato nella giornata di domenica grazie al Club Alpino italiano di Cefalù e al lavoro artigianale di Dario La Martina che lo ha realizzato. Proprio lui lo scorso mese di dicembre aveva segnalato lo stato abbandono in cui si trovava il pizzo della montagna più alta delle Madonie. E così nella giornata di domenica sono arrivati sul pizzo anche Josè Gugliuzza, Antonio Aloi, Salvatore Stodiale, Giacomo e Angelo Caruso. Con loro il supporto di Loredana Cannizzaro, Elisa Stodiale, Rosalba Fazio e i giovani Francesco e Antonino con la piacevole compagnia della volpe Nara.

Pizzo Carbonara è alto 1979 metri ed è la montagna più alta delle Madonie e la seconda vetta della Sicilia dopo l’Etna. Si trova nel Parco delle Madonie e si presenta come una serie di creste nude e arrotondate separate dal doline e valli dove si sviluppa la faggeta. Le rocce carbonatiche che costituiscono questo rilievo si sono formate in ambiente di scogliera nel Triassico ed è facile incontrare sull’altopiano i fossili di corallo, molluschi e spugne calcaree.  Nelle giornate senza foschia dalla vetta di Pizzo Carbonare si possono ammirare le Isole Eolie, l’Etna, monte Cammarata, la Rocca Busambra e la costa settentrionale sicula fino ai monti di Palermo. D’estate la temperatura fatica a superare i 20 gradi mentre la notte scende facilmente intorno ai cinque. In inverno, invece, raramente sale oltre lo zero gradi e ed arriva anche a minime che oscillano intorno ai -10 gradi.

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