Si è svolto a Caltavuturo il congresso Uil-Fpl per il comprensorio madonita, per il conferimento o la riconferma degli incarichi sindacali. Per quanto riguarda Cefalù Salvatore Curcio è stato riconfermato rappresentante territoriale, lo scrivente è stato riconfermato Segretario Aziendale presso il Comune e Tesoriere, Giuseppina Carollo sempre presso il Comune di Cefalù, rappresentante RSU fino alle prossime elezioni che si terranno nei vari Comuni il 17, 18 e 19 Aprile. A dare delucidazioni sulle nuove normative per gli enti locali il Segretario Provinciale Salvatore Sampino e il coordinatore per le Madonie Nicola Comella. Si prevede per esempio, che all’interno degli Enti Locali, i contratti del personale impiegato nella Polizia Municipale, saranno diversi dal personale impiegato negli uffici comunali. Si è evidenziato che per quanto riguarda gli 80 euro in più previsti che ha erogato il governo negli ultimi tempi, non andranno ad intaccare l’aumento medio di circa 85 euro previsto come aumento in busta paga. In pratica 80+85. Quello che interessa venga messo nel fondo, nei vari enti, è la produttività, che conterà poi anche a livello pensionistico. I tipi di contratto saranno quattro e non più dodici. La Madia, impone di stabilizzare il personale precario, dà i soldi fino al 2019, con termine ultimo 31 Dicembre 2020. Cinquantamila sono i precari in Italia, ventunomila solo in Sicilia. Nel processo di stabilizzazione, i tecnici e il personale della Polizia Municipale, non scenderanno di categoria. E’ stato detto inoltre, che il personale con contratto atempo determinato, e il personale di ruolo, non hanno motivo di essere in contrasto tra di loro, perché il personale di ruolo ha interesse ad avere la progressione verticale, mentre il personale precario ha interesse ad essere stabilizzato, ma i fondi per le risorse vengono presi da due fondi diversi. Quindi bisogna essere uniti per ottenere quello che si vuole ottenere. Altre lotte su cui il sindacato sta lavorando sono quella per la defiscalizzazione del salario accessorio, e quella per abbassare l’aliquota dello stipendio, che in Europa è tra il 24 e il 26 %, e per la dirigenza da noi arriva anche tra il 36 e il 42 %.
Giovanni Agrimi