La dodicesima storia di salvataggio che vi raccontiamo ha per protagonista Pippo Guercio. Siamo gli inizi degli anni ’80. Il giovane Pippo si trova a passeggiare sulla spiaggia che congiunge Capo Plaia con Salinelle in attesa di fare un bagno. Ad un tratto scorge qualcosa che si muove in alto mare. Ai suoi occhi è simile ad una cassa di legno capovolta e non vi porge molta attenzione. Arrivato sulla spiaggia Pippo si butta in acqua. Quando si avvicina a quella che gli appariva come una cassa capovolta si accorge che in realtà era un ragazzo. Era con la testa rivolta verso l’acqua, non si muoveva e i suoi piedi lo tiravano verso il basso. Pochi attimi ancora e il cuore avrebbe finito di battere per sempre. Da buon medico qual era già allora, Pippo Guercio capisce subito che si trattava di un giovane andato in crisi di epilessia mentre faceva il bagno. Era arrivato alla fine. In quel luogo poco frequentato nessuno si era accorto di lui quando aveva avuto la crisi epilettica. Pippo si da subito da fare. Lo trascina sulla spiaggia e gli pratica quelle cure sanitarie necessarie a farlo tornare a respirare. Il giovane comincia a buttare acqua, riprende i sensi e si salva. “Non so cosa faccia oggi quel giovane – commenta Pippo Guercio – so che era di Cefalù e per qualche tempo ho anche saputo dove viveva. Oggi non so più dove si trova”.