Intervista al Regista Alessandro Grande vincitore del Davide di Donatello

Alessandro Grande, nato a Catanzaro, è un regista e sceneggiatore italiano da sempre vicino alle tematiche sociali. Laureato in Storia, Scienze e Tecniche dello Spettacolo, attualmente lavora come autore per programmi televisivi Rai, Mediaset e Sky. Il suo ultimo cortometraggio, “Bismillah“, è vincitore del David di Donatello 2018 per il Miglior Cortometraggio, il più importante riconoscimento italiano. E arriva in queste ore la selezione di BISMILLAH al 35° Busan International Short Film Festival in Sud Corea. Il festival, tra in più importanti d’Asia, fa parte del circuito di qualificazione per il Premio Oscar 2019. Il Giornalista Giacomo Sapienza ha  intervistato il regista Alessandro Grande per il Cefalù Film Festival “Pino Scicolone”:

1. Come nasce in Alessandro Grande la passione per il Cinema?
Da sempre sono stato affascinato da questo grandissimo mezzo che consente di ricreare mondi e raggiungere il cuore anche di popolazioni diverse dalla mia. Attraverso gli studi e lavorando sul campo, mi sono perfezionato per raccontare attraverso immagini, le emozioni che avevo il bisogno di esternare.

2. Cosa vuol dire per un regista essere premiato col Davide di Donatello?
E’ il riconoscimento più ambito e pertanto non può che rappresentare una grande emozione. E’ sicuramente un punto di partenza e una conferma che il proprio lavoro si sta facendo nella maniera giusta. Bisogna continuare così.

3. Come nasce l’idea di Bismillah?
La storia di Bismillah è nata durante un pomeriggio d’estate, dopo aver letto che l’Italia nel 2011, a causa della primavera araba, ha registrato il maggior numero di immigrati tunisini e di questi, circa 12 mila vennero considerati fantasmi nel nostro Paese. Allora mi sono chiesto: ma per coloro che ce l’hanno fatta superando la paura e il viaggio in mare, i problemi sono finiti? Sono partito da questa domanda.

4. Un tema molto discusso e trattato anche dal Cinema: come il suo film racconta il dramma dell’immigrazione e cosa ha di diverso, secondo lei, da altri lavori simili?
Il film va oltre l’immigrazione, diventando una storia di amore e di fratellanza. Questa era la mia scommessa: trattare questa tematica ma andando oltre. Noi non siamo in mare; i protagonisti sono quelli che ce l’hanno fatta, che provano a vivere una vita normale ma devono fare i conti con una dura realtà.

5. come i suoi ultimi due lavori, protagonisti sono giovanissimi: c’è un motivo particolare?
Diciamo che il mondo dei giovani lo sento più vicino alle mie corde. Per questo lavoro in particolare, mi piaceva l’idea che un messaggio di amore e di fratellanza potesse venire proprio da una bambina. Spesso infatti sono i più giovani a dare grandi insegnamenti. Il ruolo è interpretato dalla talentuosa Linda Mresy, alla sua prima esperienza cinematografica.

6. Bismillah, titolo molto impegnativo: un forte richiamo anche ai sentimenti universali dettati anche della religioni?
Bismillah, significa “In nome di Dio, Misericordioso” e con questa parola si aprono le sure del Corano. Nel mio film “Bismillah” è una canzone che la protagonista canta per farsi forza e non sentirsi sola, trovando coraggio per affrontare la situazione che sta affrontando. Diciamo che con questo titolo, ho voluto entrare nell’intimità più profonda di questa cultura.

7. C’è nel suo futuro un lungometraggio?
Si, in questo periodo sto lavorando ad un’idea di lungo che mi piace molto e che spero di poter realizzare presto.

8. Il nostro festival accoglie giovanissimi registi e anche lavori di studenti: un messaggio per loro?
Consiglio di mantenere sempre accesa la fiamma che si ha dentro. L a voglia di superarsi deve essere sempre costante, perché soltanto così possiamo avere la forza di imparare e metterci in gioco, in questo mestiere non bisogna mai sentirsi “arrivati”.

Intervista di Giacomo Sapienza

BIOGRAFIA

Alessandro Grande, nato a Catanzaro nel 1983, è un regista e sceneggiatore italiano da sempre vicino alle tematiche sociali. Laureato in Storia, Scienze e Tecniche dello Spettacolo, nel 2010 realizza “In my prison”, cortometraggio che ottiene oltre 100 selezioni nel mondo e 40 premi, tra cui il Premio Amnesty International e il Premio Fandango. Nel 2013 realizza “Margerita” con Moni Ovadia, Francesca Valtorta e un gruppo di rom non professionisti. Il cortometraggio, che affronta la delicata questione dell’integrazione, è stato presentato al Giffoni Film Festival ed è entrato nella cinquina finale dei Nastri d’Argento, vincendo circa 80 premi nel mondo tra cui Miglior Film all’Ischia Film Festival e Miglior Regia al Ciprus Int. Film Festival. Attualmente è trasmesso sul canale Studio Universal. Alessandro lavora inoltre come autore per programmi televisivi Rai, Mediaset e Sky. Il suo ultimo cortometraggio, “Bismillah”, è vincitore del David di Donatello 2018 per il Miglior Cortometraggio, il più importante riconoscimento italiano.

IL FILM 

E’ al storia di Samira, una bambina tunisina di  10 anni che vive illegalmente in Italia con suo padre e suo fratello più grande. Una notte si troverà ad affrontare da sola un problema più grande di lei.
Regia: Alessandro Grande
Attori: Francesco Colella – Francesco, Basma Bouhali – Halima, Belhassen Bouhali – Jamil, Linda Mresy – Samira
Sceneggiatura: Alessandro Grande
Fotografia: Francesco Di Pierro
Musiche: Gianluca Sibaldi
Montaggio: Filippo Montemurro
Scenografia: Ilaria Sadun
Costumi: Federica Scipioni
Suono: Luca Cafarelli, Filippo Barracco – (montaggio), Ivan Caso (Mixaggio)

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