Il vescovo fra i malati dell’ospedale di Petralia

Il Vescovo Marciante in visita all’Ospedale di Petralia Sottana. La Comunità delle Alte Madonie oggi, venerdì 20 aprile 2018, ha vissuto un momento particolarmente bello ed emozionante, ovvero la prima Visita del nuovo Vescovo di Cefalù, S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante, all’Ospedale “Madonna dell’Alto”. Il nuovo Pastore della Diocesi normanna, prima di recarsi nel presidio sanitario, è stato accolto nella piccola Chiesa del Rosario – oltre che dall’anziano Sacerdote, p. Salvatore Forti il quale, scusandosi col Vescovo per non poter partecipare agli appuntamenti diocesani, amabilmente gli rispondeva confortandolo: “è il Vescovo che deve venire a trovare lei” – anche da un gruppo di fedeli in adorazione eucaristica e dal Parroco di Petralia Sottana, Santino Scileppi.
Dopo una breve visita al Duomo, attualmente in fase di restauro, si è recato, accompagnato dal suo segretario, il dott. Valerio Di Vico, nella Casa delle Suore Francescane dell’Immacolata Concezione di Lipari, presenti a Petralia da quasi un secolo, per portare la sua benedizione ai bambini della Scuola Materna, ahimè in fase di chiusura a causa delle poche nascite, e alle anziane da esse ospitate e accudite anche dal personale, per offrir loro una carezza e una parola di conforto. Per tutti ha invocato la benedizione del Signore.
Quindi, intorno alle 10,40 ha raggiunto l’Ospedale. Ad accoglierlo con gioia il direttore del distretto sanitario, dott. Gianfranco Licciardi, il Sindaco di Petralia Sottana, prof. Leonardo Neglia e il suo vice, prof. Santo Inguaggiato, il Cappellano, don Giuseppe Murè, e il diacono, Salvatore Glorioso, le diverse autorità civili e militari del territorio, il personale ospedaliero, un gruppo di sacerdoti della diocesi e diversi cittadini del comprensorio. Dopo un saluto di accoglienza nella holl, ci si è recati nei reparti del poliambulatorio per fare un momento di preghiera davanti all’immagine della Madonna di Lourdes.
Sua Eccellenza ha salutato tutto il personale e i diversi pazienti che erano in attesa delle visite. Quindi, ci si è spostati nell’aula magna del nosocomio per ascoltare il messaggio del Vescovo. “Il valore sacro della vita del malato – ha detto – non scompare né si oscura mai, bensì risplende con più forza nella sua sofferenza e nella sua fragilità”. Il presule ha incoraggiato i pazienti della struttura ospedaliera a non rassegnarsi. “È soprattutto nella malattia che assomigliamo a Cristo. Questo non deve portarci alla rassegnazione, anzi significa invocare da lui la forza per combattere la malattia”. Al personale sanitario il vescovo ha ricordato che “consapevolmente o inconsapevolmente tutto quello che facciamo ai nostri fratelli ammalati lo abbiamo fatto a Cristo”. “Visitare un ammalato significa lasciarsi visitare da Cristo! Proprio perché Cristo si identifica con l’infermo. La sofferenza dell’altro ci coinvolge emotivamente in una compassione”. Infine, mons. Marciante ha messo in evidenza che “il Vangelo ci fa scoprire una terapia efficace per i malati”. Ha ricordato anche la testimonianza di don Tonino Bello, il Vescovo in corsa verso gli onori degli altari, nella cui tomba, proprio quest’oggi, si è recato Papa Francesco. “È la terapia dell’ascolto, del dialogo, della fiducia che bisogna amministrare. La terapia diventa più efficace se praticata in un contesto di cura delle relazioni tra medico e paziente. In fondo, il paziente fa un atto di fiducia che assomiglia a un atto di fede nei confronti del medico. Grazie a questo anticipo di fiducia – ha concluso – il medico può operare, curare e addirittura guarire”.
Mons. Marciante, che fino a qualche settimana fa era vescovo ausiliare di Roma, e quindi stretto collaboratore del Papa, prima di Benedetto XVI e poi di Francesco, si è recato in tutti i reparti per salutare e benedire, confortare e incoraggiare – uno per uno – i pazienti ricoverati. Prima di lasciare il presidio sanitario ha assicurato la sua vicinanza all’Ospedale e il suo impegno, per quanto di sua competenza, affinchè sia salvaguardato e custodito per il bene del nostro territorio alto montano, non solo perché venga tutelata l’assistenza sanitaria ai cittadini, ma perché continui ad essere luogo di lavoro e di occupazione per tanti giovani che, purtroppo, in alcuni casi sono costretti a fuggire altrove.
Don Santo Scileppi

 

Il vescovo Giuseppe a Petralia Sottana


Cambia impostazioni privacy
Torna in alto