Studenti contro le armi facili negli Usa

Oltre duemila manifestazioni si sono registrate ieri negli Stati Uniti nel giorno del diciannovesimo anniversario della strage di Columbine, nella quale due studenti uccisero dodici ragazzi e un insegnante in un liceo del Colorado.

Giovani di tutto il paese hanno protestato attraverso la forma del cosiddetto “walkout”, che consiste nell’uscita dalle classi. Alle 10 in punto in ogni diverso stato i ragazzi hanno osservato tredici secondi di silenzio, uno per ogni vittima della strage avvenuta nel 1999 alla Columbine High School. Se l’ultimo National school walkout, il 14 marzo scorso, era stato organizzato dagli studenti del liceo di Parkland a un mese della strage nelle loro scuola in Florida, questa volta i promotori sono stati i loro colleghi della Ridgefield High School in Connecticut, altro stato duramente colpito dalla piaga della violenza scolastica con la strage nella scuola elementare di Sandy Hook avvenuta nel 2012. Inoltre mentre nelle scuole si protestava in questo modo, gli studenti dell’area di Washington si sono riuniti davanti la Casa Bianca per chiedere leggi più severe sul controllo e sulla vendita delle armi in tutti gli stati. Centinaia di giovani hanno osservato diversi minuti di silenzio per commemorare l’anniversario della strage di Columbine.

Proprio mentre era in corso la protesta si è verificato un altro episodio di violenza nelle scuole. Uno studente è rimasto ferito e un altro è stato arrestato dopo una sparatoria in un liceo della Florida. Lo riporta la stampa locale, precisando che la Forest High School, il liceo dove è avvenuto l’episodio, è stato immediatamente chiuso per ragioni di sicurezza. Lo studente colpito, ferito a una gamba, è stato ricoverato. La polizia ha confermato che la persona arrestata è un altro studente della stessa scuola.

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