Dopo mesi di crescenti contrasti, si registra una distensione tra i due giganti del sistema produttivo mondiale. Washington e Pechino hanno raggiunto un’intesa sulla questione dei dazi. «Le due parti non combatteranno una guerra commerciale e smetteranno di aumentare le tariffe l’una all’altra», ha annunciato il vice-capo del governo Liu He, che ha guidato i negoziatori cinesi nella capitale statunitense, dove si sono tenuti colloqui di alto livello. Liu He ha definito l’accordo una «necessità» segnalando al tempo stesso che «la risoluzione dei problemi strutturali nelle relazioni economiche e commerciali tra i due paesi richiederà tempo».
La Cina si è impegnata ad aumentare «significativamente» i suoi acquisti di beni statunitensi. «Abbiamo trovato un accordo quadro» ha confermato il segretario al tesoro Steven Mnuchin evocando un’intesa per «sospendere i dazi» durante la sua messa a punto. Se la Cina non rispetterà i suoi impegni, ha aggiunto il presidente, potrà sempre decidere di «rimettere in opera» le sanzioni.
«C’è stato un consenso sull’adozione di misure efficaci per ridurre sostanzialmente il deficit commerciale degli Stati Uniti con la Cina, per soddisfare le crescenti esigenze di consumo del popolo cinese e la necessità di uno sviluppo economico di alta qualità, la Cina aumenterà in modo significativo gli acquisti di beni e servizi degli Stati Uniti», si legge in una dichiarazione congiunta.
Lo scorso anno gli Stati Uniti hanno avuto un deficit commerciale col colosso asiatico per 375,2 miliardi di dollari. Washington avrebbe chiesto di ridurre il deficit di almeno 200 miliardi di dollari entro il 2020, ma l’accordo raggiunto non contiene al momento nessuna indicazione precisa sull’impegno della Cina