Nessuna nomina, solo un decreto legislativo in scadenza. Il primo Consiglio dei ministri del governo Conte (ma il premier non c’era, è partito per il Canada dove parteciperà al G7) è durato circa venti minuti. Solo il responsabile dell’Interno e vicepremier, Salvini, è arrivato con la scorta. Alcuni dei responsabili dei vari dicasteri – tra questi il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonissoli e il ministro per il Sud, Barbara Lezzi – sono usciti a piedi dalla sede del governo. A presiedere la riunione il vicepremier, Salvini, che si è detto “emozionato”. C’era anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, che secondo quanto si apprende in via riservata oggi ha incontrato nella sede del governo prima il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e poi Gianni Letta, il braccio destro di Silvio Berlusconi. Sul tavolo del numero due del partito di via Bellerio c’è tutta la partita delle nomine degli enti di Stato e quella dei sottosegretari e dei viceministri. Un gioco ad incastro che dovrebbe risolversi non prima della fine della prossima settimana. Al momento non ci sarebbero novità su alcuni nodi come quello della delega sulle telecomunicazioni. Soltanto dopo il completamento della squadra di governo si passerà alle nomine dei presidenti delle Commissioni. Oggi ci sono stati contatti M5s-Lega, con le opposizioni che lamentano gravi ritardi e spingono affinché il Parlamento cominci a lavorare. Il Pd punta alla presidenza del Copasir e Forza Italia a quella sulla Vigilanza ma c’è perplessità da parte M5s sulla possibilità di lasciare al partito di Berlusconi la guida di quest’ultima Commissione. Mentre per quanto riguarda il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica la Lega ha pensato anche a FdI. In corso anche la partita sui capi gabinetto (oggi Salvini ha annunciato che al Viminale arriverà il prefetto di Bologna, Matteo Piantedosi) e della squadra di Conte. Non ancora deciso se la squadra dell’ex ministro Boschi verrà confermata e neanche chi sarà il consigliere diplomatico del premier. Conte non ha ancora deciso neanche se rimarrà a dormire nella sede del governo. Il presidente del Consiglio ha nel frattempo occupato gli uffici al primo piano dove c’è la stanza anche del sottosegretario alla presidenza Giorgetti. Ma ‘rumors’ di palazzo Chigi riferiscono che al primo piano vorrebbero ‘trasferirsi’ anche Luigi Di Maio e Matteo Salvini. E’ prassi, sottolineano fonti ben informate, che i vicepresidenti del Consiglio abbiano gli uffici al terzo piano (è accaduto così per esempio con Gianfranco Fini e Marco Follini quando a guidare il governo era Berlusconi) ma i due vicepremier, sottolineano le stesse fonti, avrebbero chiesto di poter lavorare nelle stanze attigue al presidente del Consiglio.