Si terrà l’1 agosto a partire dalle ore 20.00, in piazza Garibaldi a Cefalù, la quinta edizione del «Piano bar per gli emigrati». L’importante appuntamento estivo vedrà arrivare in piazza i tanti emigrati cefaludesi che tornano ogni anno per le vacanze nella loro città. Ad ospitare la manifestazione sarà il Bar “Antica Porta terra” dei fratelli Calabrese. Ad organizzare tutto il nostro giornale in collaborazione con l’Associazione cefaludesi nel mondo.
Quest’anno per l’appuntamento in piazza ci sarà una grande novità. Verranno consegnate, infatti, le nove borse di studio istituite da alcuni emigrati cefaludesi per premiare le eccellenze fra i ragazzi e i giovani della città che si distinguono nel campo della foto e nella ricerca sull’arte culinaria, le tradizioni cefaludesi e le persone della città di Cefalù da ricordare.
Quattro borse di studio andranno a quattro dei 25 blogger che fra gennaio e maggio sono andati in giro per la città di Cefalù a scattare foto per conoscere e fare conoscere nel mondo gli angoli più belli, e spesso sconosciuti, della città di Cefalù. La prima di queste borse è stata istituita da Paolo, per un ammontare di trecento euro. Le altre tre borse di studio, dell’ammontare di cento euro ciascuna, sono state istituite da Clelia Gussio di Arona, Pascal Guercio di Nizza e Anna Isgro’ di Jesi.
Tre borse di studio di cento euro ciascuna premieranno i migliori elaborati sulla Ninna a mari, una delle tradizioni più importanti della città che si tiene ogni anno nel pomeriggio del 6 agosto sul vecchio molo della Marina oggi chiamato Largo degli Eroi del mare. Ad istituire queste tre borse di studio sono stati Antonio Valenziano da Tourcoing in Francia; Silvana Isgrò da Milano e Clelia Gussio da Arona in provincia di Novara.
Un’altra borsa di studio di cento euro premierà la migliore ricetta cefaludese ed è stata istituita dalle sorelle Romina e Valeria Tumminello da Losanna.
Una borsa di studio di 300 euro, infine, è stata istituita da Antonino Brocato da Renens in Svizzera e premierà il miglior elaborato scritto su Maria Elisa Di Fatta, la giovane musicista cefaludese scomparsa tragicamente dieci anni fa.
