«Alla vigilia della festa del SS. Salvatore apprendiamo con piacere come, finalmente, ci si sia ravvedutI nella collocazione delle consuete strutture in legno per i giorni di festa spostandole dall’originaria Piazza Cristoforo Colombo». Lo sostiene L’associazione degli Artigiani, commercianti e ristoratori della città di Cefalù sulla sua pagina Facebook.
«Con vigore l’ARCOM – continua il post su Facebook – ha più volte segnalato le diverse criticità che quella location avrebbe comportato (parcheggi per i residenti, salvaguardia dell’area per lo scarico merci e l’altrettanto importante vivibilità e fruibilità dei flussi dei pedoni da e per il centro storico, per le attività ivi presenti nonché per i ristoratori del lungomare), ed auspicato location per la collocazione più congrue, comode e meno invasive per il centro storico. Rimaniamo dubbiosi sul perché sistematicamente in questa città si noleggino presso terzi queste strutture e sul perché durante l’intero anno solare in un modo o nell’altro si cerchi di creare fiere aventi tra loro alcun filo conduttore, alcuna identità, nessun brand; quando si potrebbero creare e sostenere iniziative decisamente di altro tipo più ricche di significato, culturalmente rilevanti e conformi a quello che è il grande patrimonio di Cefalù».
«Tenuto conto che esiste un’ampia area, come la rientranza del manto stradale del Lungomare Giardina, risulta essere poco idilliaca, a nostro parere, la nuova decisione di posizionare dette strutture, quindi un intera fiera (come riportato nel manifesto della festa), di fronte ad un’attività ricettiva. Evidentemente la Federalberghi ed altri, che con armonia sposano ed hanno sposato le scelte di questa amministrazione, avranno concordato sulla nuova destinazione e sull’opportuna tutela dei propri associati in relazione ovviamente all’immagine delle stesse strutture, alla professionalità ed allo spirito imprenditoriale che muove il comparto turistico locale. L’ARCOM ed i suoi associati continuano ad auspicare in un vero cambio di rotta che possa lanciare questa città in un turismo moderno, organizzato, vivace e che valorizzi e ponga chiaro risalto al Patrimonio UNESCO, quindi al percorso arabo-normanno; abbandonando il brand dello schiticchio in strada fin qui proposto ed avallato dalle associazioni delle attività ricettive le quali sicuramente non hanno come clienti gli avventori di fiere».