La commissione di Vigilanza sulla Rai non ha approvato la nomina di Marcello Foa a presidente della tv pubblica. Il Cda ha preso atto dello stop e ha aggiornato la discussione per giovedì. Ma Matteo Salvini non cede e riconferma la fiducia nel giornalista indicato dal governo. Silvio Berlusconi però lo avverte: “Forza Italia non voterà mai Foa”. Il vicepremier leghista replica: “FI ha scelto il Pd per provare a fermare cambiamento, noi andiamo avanti”.
“L’eventuale riproposizione dello stesso nome nella commissione di Vigilanza presenta, secondo il parere di autorevoli professionisti, problemi giuridici non superabili – spiega Berlusconi – . Non potrà quindi essere votata dai componenti di FI”.
Berlusconi: “Centrodestra non è finito, esisterà sempre” – “Il centrodestra non è finito e per quanto mi riguarda esisterà sempre. Su Foa i nostri gruppi parlamentari hanno posto un’importante questione di metodo che ho condiviso, ma nessuno ha messo in discussione una coalizione che ha avuto il consenso della maggioranza relativa degli italiani”, ribadisce Berlusconi in un’intervista all’Huffington Post. “Fra alleati però le cose si concordano e il servizio pubblico non può essere espressione della sola maggioranza”, sottolinea.
Lega: “Avanti con Foa, Cda c’è e può svolgere le funzioni” – “La Lega va avanti tranquillamente col nome di Foa. Il cda della Rai è in carica e può svolgere mansioni e funzioni”. E’ quanto sottolineano fonti del Carroccio.
Salvini: “Riconfermo la fiducia a Foa” – “Correttamente Marcello Foa ha detto che si rimette ad ogni decisione del suo azionista: è stato indicato dal governo. Il parere che darò sarà assolutamente di riconfermare la fiducia a Marcello Foa e poi finalmente tornare a lavorare, offrire un’informazione a tutti e per tutti, cosa che non sempre la Rai ha fornito in questi anni”. Così il segretario della Lega, Matteo Salvini.
Di Maio: “Sia la commissione a trovare un’alternativa” – Sul nodo nomine interviene anche il ministro Luigi Di Maio: “Se ci sarà un’intesa tra le forze politiche su Foa è auspicabile che torni, altrimenti è la commissione che deve trovare un’alternativa”, ha affermato.”Il governo – aggiunge Di Maio – non può ignorare la commissione di Vigilanza Rai: se ci sarà un’intesa intorno al nome di Foa per me è auspicabile che torni in commissione di Vigilanza, se non c’è è chiaro che non può tornare”.
La commissione di Vigilanza Rai boccia Foa presidente – A Palazzo San Macuto hanno votato 23 componenti della commissione: i voti favorevoli sono stati 22 (quindi sotto il previsto quorum di 27), una scheda bianca. Tredici i sì dal M5s (un membro M5s era assente), 7 della Lega e due di Fratelli d’Italia. Non hanno infatti partecipato al voto Pd, LeU e Forza Italia, tranne il presidente Barachini. A questo punto la nomina di Foa, dopo l’ok a maggioranza di ieri nel cda Rai, non è efficace: la legge prevede infatti il parere vincolante della Vigilanza, a maggioranza di due terzi (quindi 27 voti su 40), per la ratifica definitiva.
Foa: “Mi rimetto alla decisione dell’azionista” – Dopo il voto Foa, prendendo “atto con rispetto della decisione della Vigilanza Rai”, precisa: “Come noto, non ho chiesto alcun incarico nel consiglio che mi è stato proposto dall’azionista. Non posso pertanto che mettermi a sua disposizione invitandolo a indicarmi quali siano i passi più opportuni da intraprendere nell’interesse della Rai”.
La palla passa al ministro dell’Economia – Il presidente Alberto Barachini ha già fatto sapere che “informerò il ministero dell’Economia” e Tria deciderà se sostituire il nome di Foa con un altro designato dal governo oppure se, come ha suggerito Salvini, fare in modo che Foa guidi la Rai come consigliere anziano “facente funzioni” di presidente Rai. Ma si tratterebbe di una situazione anomala. In passato è accaduto che il consigliere anziano ricoprisse il ruolo del presidente, ma solo nel caso di effettiva assenza di un presidente: qui è diverso, dal momento che c’è l’ok del Consiglio e la bocciatura della Vigilanza.
Fonti Mef: “Tria non ha mai indicato il presidente” – Il ministro Tria non ha mai dato indicazioni sulla nomina del presidente della Rai, funzione che la legge affida al consiglio di amministrazione. E’ quanto affermano fonti del Mef, che spiegano anche che non corrisponde al vero quanto affermato da una emittente radiofonica secondo cui anche Tria avrebbe sostenuto che si debba cambiare candidato. Il ministro dell’Economia, come prevede la legge e lo statuto – proseguono le stesse fonti – ha indicato al Consiglio dei ministri (che ha deliberato) due consiglieri designandone uno (Salini) per la carica di amministratore delegato. Non si è mai pronunciato sul presidente e non intende farlo.
Berlusconi: “No a questa forzatura” – Silvio Berlusconi aveva preannunciato il no a Foa e la visita di primo mattino di Matteo Salvini al San Raffaele, per fargli cambiare idea, non è servita a nulla. A raccontare il tentativo in extremis del leader leghista è stato il “Corriere della Sera”. Il leader Fi spiega al Mattino: “Mi aspettavo un comportamento normale nei rapporti tra alleati, o se preferisce un corretto rapporto maggioranza-opposizione. Il servizio pubblico non appartiene alla maggioranza o al governo, appartiene a tutti. Mi dispiace, ma non possiamo accettare questa forzatura”.
Lega: “Rammarico per l’asse Pd-Fi” – “Siamo dispiaciuti per l’asse Pd-Fi, che cerca di fermare il cambiamento, sia del Paese che della Rai – scrivono in una nota congiunta il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari e il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo -. Dal Pd non ci aspettiamo nulla, Con Fi invece siamo pronti a confrontarci perché sicuri che anche la Rai abbia bisogno di aria nuova, cambiamento, qualità e meritocrazia. Siamo convinti che i fraintendimenti di questi giorni sul metodo, più che sul merito, possano essere superati perché le qualità di Foa sono universalmente riconosciute e apprezzate”.