400 euro per una gamba spezzata, 300 per un braccio: le tariffe dell’orrore

Quattrocento euro per farsi spezzare una gamba e 300 per un braccio. Erano le tariffe dell’orrore per persone disposte a sopportare un dolore tremendo pur di incassare la parte di una truffa ai danni delle assicurazioni. Undici le persone fermate stamattina dalla squadra mobile. Proprio i poliziotti hanno evitato alle compagnie di pagare premi fino a 150 mila euro. In alcuni casi, però, l’incasso è avvenuto. I finti incidenti, ma con dolore vero, hanno avuto per protagonisti disoccupati che vivono in condizioni di povertà, tossicodipendenti, alcolisti, persone con problemi psichici. Le indagini hanno portato alla luce una decina di finti incidenti. Il caso più grave ha riguardato un tunisino, Hadri Yakoub, 34 anni, trovato morto per strada lo scorso 9 gennaio. A prima vista sembrava un normale incidente stradale. E invece si è capito che le fratture multiple della tibia e del perone erano incompatibili con il sinistro denunciato. Qualcuno gliele aveva provocate altrove prima di abbandonarlo sul manto stradale. Quando le vittime sono state convocate dai poliziotti hanno ammesso che le lesioni venivano procurate con dei pesanti dischi di ghisa del tipo di quelli utilizzati nelle palestre. Solo in alcuni casi il dolore veniva alleviato dalla somministrazione di anestetico procurato, secondo l’accusa, da una infermiera del reparto di neurologia dell’ospedale civico.  E’ stata anche lei arrestata assieme al marito. Le vittime dei finti incidenti venivano accompagnate in ospedale per controllare se il loro silenzio avesse retto alle domande dei sanitari.

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