Vertice sulla manovra

“Domani incontrerò i sindacati per garantire a coloro che avevano la Cassa integrazione straordinaria la continuità di questo strumento. Ricordo che l’ha abolito la sinistra, non la destra”. Lo ha detto detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, dopo l’incontro all’Ilva di Cornigliano sull’accordo di programma per Genova. “Nei prossimi giorni – ha ricordato Di Maio – scadrà la Cassa integrazione straordinaria per centinaia di migliaia di italiani. Se la Cassa integrazione straordinaria finisce è perché sia quella per cessazione sia questa ha una fine prevista dal Jobs Act: sia dannato il 7 marzo 2015, quando fecero il Jobs act. Quelli che lo fecero, eliminando un diritto fondamentale, non dovrebbero essere trattati come statisti, ma come assassini politici perché quello che hanno fatto ce lo troviamo oggi come governo”. Il ministro ha aggiunto che, “nel decreto Emergenze, meglio conosciuto come Genova, c’è anche la ricostituzione della Cassa integrazione per cessazione, uno strumento fondamentale per i lavoratori delle aziende che subiscono la delocalizzazione, ma anche per chi cessa l’attività per problemi di business”.

Martina: campagna d’odio

“Assassini politici: questo è il termine vergognoso usato dal vicepresidente del Consiglio per descrivere chi ha voluto la riforma del mercato del lavoro nel nostro Paese. Quando si governa con l’odio e la barbarie si distrugge un paese e purtroppo di questo il vicepremier Di Maio non si rende conto. La sua ansia di propaganda e di potere lo porta fuori strada non solo come governante ma anche come cittadino”. Questa la replica a Di Maio del segretario del Pd, Maurizio Martina.

Renzi: Di Maio ridicolo

“Di Maio ha detto che io sono un assassino politico: quest’uomo non si rende conto del significato delle parole. E quando Di Maio parla di cose che non conosce, come ad esempio il lavoro, spesso diventa ridicolo”. Lo scrive su Facebook Matteo Renzi. “Il Jobs Act – prosegue – ha creato un milione di posti di lavoro, di cui il 55% a tempo indeterminato. Per il momento Di Maio ha trovato lavoro solo a se stesso e a un paio di suoi amici d’infanzia di Pomigliano, assunti nelle sue varie segreterie particolari. Magari, però, nei prossimi mesi migliora. Anche perché peggiorare mi sembra difficile”.

Fumata nera per la Manovra

Fumata nera nella riunione governativa preparatoria in vista della presentazione della nota di aggiornamento al Def e della legge di bilancio. Nelle circa tre ore di vertice con Giuseppe Conte a Palazzo Chigi, stando a quanto riferiscono fonti governative della Lega, si è avuto un “confronto costruttivo” ma non si è arrivati ancora a sciogliere il nodo principale delle coperture per realizzare i 4 punti prioritari che pretendono i due partiti di maggioranza, M5s e Lega, ovvero ritocco della Legge Fornero, con l’introduzione della quota 100, flat tax al 15 per cento per le partite Iva, introduzione del reddito di cittadinanza e le misure denominate ‘pace fiscale’ volte a risolvere una serie di contenziosi col fisco. Le stesse fonti in particolare smentiscono che si sia arrivati a una programmazione tale degli interventi volta a prevedere un rapporto deficit/Pil pari all’1,8-1,9 per cento, di poco superiore all’asticella dell’1,6% fissata dal Tesoro. E i partecipanti hanno deciso di riaggiornarsi e rivedersi nelle prossime ore. Era presente, almeno per la parte iniziale del vertice, anche il ragioniere generale dello Stato, Daniele Franco. Di Maio aveva in precedenza commentato in un tweet l’iniziativa del governo francese di tagliare le tasse con la prossima manovra economica.

Cambia impostazioni privacy
Torna in alto