Per non dimenticare Pino Valenti: l’artista Rai che ha scelto Cefalù quale sua città

Si è spento il 28 ottobre. Pino Valenti aveva scelto Cefalù come sua città e vi abitava ormai da diversi anni. Per l’affetto alla cittadinanza ha donato nel corso degli anni diverse sue opere pittoriche. Era nato a Melilli il 9 aprile del 1930. Fra qualche mese avrebbe compiuto 88 anni. Si è spento a Cefalù. E’ stato uno scenografo e un regista della Rai oltre che un pittore ed uno scrittore. 

Pino Valenti lascia la Sicilia giovanissimo per compiere gli studi di Architettura presso l’Università di Roma. In quegli anni frequenta l’ambiente artistico dell’Atelier di Renato Guttuso a Villa Massimo. Poi l’incontro con Alessandro Blasetti, che lo introdusse nei Teatri di posa di Cinecittà. Nel 1958 inizia a collaborare con la Rai di Napoli. L’anno dopo firma i costumi della prima serata trasmessa dalla Rai del Settimo Festival della Canzone Napoletana, per la regia di Mario Landi. Fu tra i pionieri delle prime produzioni della Rai realizzate nello storico garage di Pizzo Falcone (insonorizzato per le esecuzioni delle orchestre Anepeta e Scarlatti), mentre era in costruzione il Centro di Produzione della sede Rai di Napoli a Fuorigrotta. Negli anni ’60, vinse il concorso come scenografo-progettista per il Centro di Produzione della RAI-TV di Napoli, dove ha firmato le scenografie di numerosi sceneggiati e commedie, che segnarono l’epoca dell’esordio storico delle Produzioni Rai/Tv. Dal 1970 ha diretto la sezione Scenografia e Costumi del Centro di Produzione TV della RAI di Napoli, dove ha tenuto corsi di Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti.

Negli anni Ottanta con gli incarichi di Programmista-Regista e Scenografo, ha inaugurato la stagione dei programmi della Terza Rete Rai siciliana, curando i testi, la conduzione, la scenografia e la regia di numerose produzioni. A Palermo è stato docente per chiara fama di Scenografia presso l’ Accademia di Belle Arti e ha tenuto, inoltre, cicli di lezioni di Scenografia (Teatrale, Cinematografica, Televisiva) presso l’ Opera Universitaria. A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta esordisce nella scena letteraria e culturale del periodo tra ricerca di senso, impegno sociale e protesta, con opere in versi, opere teatrali e canzoni, che ricevono il riscontro della critica più qualificata. Tra gli anni Ottanta e Novanta intensifica l’attività pittorica. I suoi dipinti fanno parte di collezioni private in Italia e all’estero. Nell’ultimo periodo l’artista si è dedicato, particolarmente, alla produzione di dipinti di soggetto sacro, donati, per sua espressa volontà alla chiesa Madre di Melilli. Come architetto e scenografo Rai ha firmato le scene di oltre un centinaio di lavori. Come regista, invece, ha firmato oltre venti lavori fra film e spettacoli. 

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