Domenico Portera nacque in una famiglia di umili origini: il padre Pasquale, barbiere, e la madre Giuseppa Bellipanni abitavano in Corso Ruggero, una delle strade principali della cittadina normanna. Giovanissimo fu obbligato ad abbandonare gli studi e cercare fortuna in America per aiutare economicamente la famiglia in sofferenza per far fronte alla malattia del fratello Antonino morto all’età di vent’anni. Negli Stati Uniti studiò presso la Missouri State University di Saint Louis nel Missouri lavorando contemporaneamente in un’industria tessile. Successivamente entrò a far parte dell’organizzazione sindacale AFL-CIO del settore tessile. Qui prese a cuore e si interessò alla situazione degli operai italiani e alle loro problematiche all’interno della fabbrica.
Molti giornali americani dell’epoca tra i quali il “The Iowa Federation” e lo “Student life” si occuparono delle sue battaglie in favore degli operai. Dal 1957 al 1959 fu l’unico siciliano a far parte del programma internazionale di scambi culturali con l’America (Comitato Nazionale di Produttività). Negli anni dal 1959 al 1961, chiusa la parentesi americana, lavorò a Roma nei settori sindacali e cooperativistici della UIL e dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane. In questo periodo entrò a far parte della Direzione Nazionale della Federazione Giovanile Repubblicana divenendo collaboratore personale dell’onorevole Randolfo Pacciardi già Ministro della Difesa e segretario nazionale del Partito Repubblicano Italiano.
Nel 1961 rientrato in Sicilia conseguì la Laurea in Lettere e Filosofia, presso l’Università di Messina, con il massimo dei voti con una tesi di laurea sulla filosofia morale di Giuseppe Mazzini di cui fu sempre un profondo estimatore e grande conoscitore tanto da venire chiamato quale oratore ufficiale a Grenchen, in Svizzera, e relatore presso il centro universitario di Zurigo, sul tema “Cospirazioni democratiche di Sicilia”, in occasione del centenario della morte di Giuseppe Mazzini. Nel 1964 si sposò a Cefalù con Rosalia Rinaudo e da tale unione nacquero i figli Pasquale, Salvatore, Massimo e Roberto.
Fu docente prima nella scuola secondaria di primo grado e poi all’Istituto superiore l’I.T.C. Jacopo del Duca di Cefalù dal 1963 al 1992. Dal 1963 al 1988 fu consigliere comunale, eletto nel Partito Repubblicano Italiano ricoprendo vari incarichi tra cui quello di Assessore e di vice sindaco di Cefalù (1976-1978). A lui si deve la nascita dell’Istituto Alberghiero di Stato di Cefalù, durante la carica di Assessore alla Pubblica Istruzione, (amministrazione comunale presieduta dal Sindaco dott. R. Ilardo), apertura avvenuta ufficialmente il 5 novembre 1971. Domenico Portera riteneva fondamentale la presenza a Cefalù di un istituto di istruzione per l’avviamento e la formazione professionale di tanti giovani madoniti, e non solo, per affinare le competenze al sevizio di un turismo di qualità. Tali ragioni, supportati da un censimento sul fenomeno della formazione turistico alberghiero,curato proprio da Portera, consentirono l’apertura di due classi della sezione distaccata di Cefalù affiliata all’Istituto Alberghiero di Stato di Palermo diretta dal prof. Antonio Marasà. Nel corso dell’anno scolastico 2014/2015 l’’istituzione scolastica del liceo Classico “Mandralisca” di Cefalù, ha riconosciuto il ruolo di Domenico Portera per l’apertura della scuola Alberghiera, intitolando la Hall del Plesso scolastico di via di Belgioioso.
Nel 1977, per non lasciare la sua terra e la sua cittadina, rifiutò l’incarico all’Università di Berna per l’insegnamento della Letteratura Italiana su invito dall’Ambasciatore Italiano e del Preside della Facoltà di Letteratura Italiana. Nel 1993 fu nominato direttore della biblioteca “Fra Gesualdo da Bronte” del Santuario Maria Santissima di Gibilmanna e nel 2000 presidente della Fondazione – Museo Mandralisca, a cui teneva molto perché la reputava carica importantissima per un cefaludese.
Nel corso della sua vita fece parte della sezione della “Dante Alighieri” di Zurigo, dell’Accademia Tiberina di Roma, dell’Accademia Internazionale Medicea di Firenze e dell’Accademia Angelica Costantiniana di lettere arti e scienze di Roma. Come pubblicista collaborò alle riviste ufficiali delle Accademie: Scire sapientiam e Pianeta Uomo,Associazione Mazziniana, Voce Repubblicana, Rivista di filosofia e storia – il pensiero Mazziniano,Noi… italiani (Giornale Italo Svizzero), Incontri (rivista culturale italo-olandese), Ordine Civile e Stato(riviste dirette, nel tempo, da Gianni Paget Bozzo), L’Apostolato Popolare (diretto nel tempo da Randolfo Pacciardi e da Giano Accame), Nuova Repubblica, Araldi (bollettino delle opere dei frati cappuccini di Messina), Giorni Nuovi (rassegna di politica e storia), Mezzogiorno, L’eco di Gibilmannae Il Corriere della Madonie.
Si occupò anche di associazionismo, a cui credeva profondamente per l’alto valore educativo nei confronti delle nuove generazioni, e per questo fu anche, per oltre dieci anni, presidente dell’Associazione Musicale Santa Cecilia di Cefalù, con la quale fu ideatore e promotore di numerosi progetti di interesse sociale, culturali e musicali. L’ultima sua creatura fu il Centro di cultura Polis kephaloidion di Cefalù che guidò dal 1999, in qualità di presidente, fino alla sua morte. In seguito il centro ha istituito il Premio letterario Domenico Portera giunto alla IX edizione (2016). L’Amministrazione comunale di Cefalù ha voluto suggellare l’attaccamento alla sua città, intitolando una via della cittadina normanna allo storico, letterato Domenico Portera. La cerimonia di intitolazione è avvenuta il 25 maggio 2014 che coincide con l’anniversario della sua nascita.
«100 cefaludesi» è la nuova rubrica di cefalunews che vuole far conoscere quanti hanno fatto la storia di Cefalù nell’ultimo secolo. Chi volesse contribuire inviando segnalazioni e biografie di personaggi degni di far parte di questa rubrica, che sarà data alla stampa, può inviare foto e articoli a: [email protected]
© Riproduzione riservata