Leandro Parlavecchio ha atteso la fine della seconda guerra mondiale per nascere a Palermo il 26 settembre 1945 sopportando solamente i disagi di un dopoguerra. Il 1° festival di Sanremo nel 1951 probabilmente è all’origine della sua passione per la musica, supportato da un papà pianista dilettante, un fratello chitarrista alle prime armi, la zia Linda diplomata pianista e la radio sempre accesa unico svago casalingo di quel periodo.
Al primo anno di Liceo Scientifico comincia a strimpellare, da autodidatta, la chitarra del fratello fino a fondare un complesso musicale “i Titani”, sulla scia del genere dei “Giganti” complesso allora in voga in Italia. Iniziano così le prime esibizioni pubbliche come chitarrista, non disdegnando il canto ed in particolare il “falsetto” molto diffuso nei gruppi musicali di allora: l’Equipe 84, i Giganti, i Dik Dik, i Bee Gees. La musica segue Leandro anche nel periodo universitario che culmina con la Laurea in Architettura che sarà seguita dalla sua attività parallela di Architetto.
Nel 1965 la svolta: l’attenzione del nostro si rivolse ad un contrabbasso usato in vendita in via Marchese di Villabianca al modico prezzo di £ 25.000. La zia Linda provvide a regalarglielo. Si può dire che questo segnò l’inizio di una attività professionale, sempre da autodidatta, che durerà fino al 2010. Infatti la sua grande familiarità con Cefalù, dove trascorreva le vacanze estive, lo porta a frequentare il Club “La Caverna”, fondato il 20 dicembre 1967 a Cefalù, in via XXV Novembre, con intenti culturali dalla “musica” al “cabaret”. Il luogo divenne punto d’incontro di molti artisti e personaggi dell’epoca. Il gruppo “Folk-Cabaret” prese il nome di “I Cavernicoli”: Nico Marino, Pio Pollicino, Gigi Nobile, Antonio Augello, Leandro Parlavecchio, due chitarre, un contrabbasso, un marranzano ed un triangolo.
Questa attività durò fino al 1976 cui seguì la sola formazione composta da Nico Marino, Pio Pollicino, Leandro Parlavecchio, due chitarre e un contrabbasso, che portò il gruppo in tutta Italia ed all’estero, con spettacoli teatrali e televisivi RAI, Mediaset, Tele Radio Montecarlo, ecc. (L’attività svolta è ampiamente documentata su “You-Tube”). Leandro rimane ancor oggi conosciuto per il suo tormentone “non ci volevo venire” creato per una pubblicità del “Caffè Maya”, oggi non più esistente. Ha partecipato negli anni ottanta al film:”Mario e il mago” (tratto da un racconto di Thomas Mann) sotto la regia di Klaus Maria Brandauer. Nel 2001 in “Nati Stanchi” invece faceva il padre di Salvo Ficarra.
L’attività continua fino al 2010 con la morte prima di Pio e poi di Nico. Il superstite Leandro, pensionato ENPALS, musica-dipendente continua la sua attività di contrabbassista “fai da te” con il gruppo amatoriale “Vanni 36” (V. You-Tube).
Inauguriamo su cefalunews una sezione per far conoscere i musicisti cefaludesi che hanno operato a Cefalù lasciando un segno importante della loro presenza. L’idea di raccogliere le loro biografie è del Kefablog, l’iniziativa nata per far conoscere Cefalù, finanziata con 1.800 euro di borse di studio costituite dagli emigrati cefaludesi che fanno parte dell’associazione Cefaludesi nel mondo. Ai partecipanti è stato chiesto di pubblicare una biografia di un musicista che ha operato a Cefalù. Le biografie saranno lette da una giuria di emigrati cefaludesi che attribuiranno dei punteggi ai partecipanti. Alla fine della gara al vincitore andrà una borsa di studio di trecento euro. (Biografia a cura di Giuseppe Ricotta)