Cari lettori, dopo un pò di pausa e con la voglia di “raggiungervi” nuovamente, oggi torno a scrivervi condividendo alcune riflessioni sull’essere creativi.
Un punto da cui partire sono i processi di pensiero e i comportamenti messi in atto dalle persone creative, nel loro modo di confrontarsi con eventi, cambiamenti, situazioni difficili e non, insiti alla vita di ogni giorno. Il pensiero che sta alla base della capacità creativa, è di tipo “divergente”, cioè originale, flessibile, critico, personale, aperto all’inedito, capace di accedere alla novità, alla scoperta, al rischio e non ultimo, al divertimento. La forza psicologica di tutto ciò si traduce nell’adattabilità, nell’essere duttili senza spezzarsi quando si affrontano dei mutamenti e nel riuscire a considerarli come opportunità per appendere e per crescere.
Se il creare è ideare e realizzare qualcosa di nuovo, attraverso la fantasia e l’immaginazione, rompendo schemi e facendo anche errori, non sarà difficile capire come esso sia in grado di portarci … “nel regno del possibile” (Singer).
Il “possibile” è non avere paura, ma trovare fiducia nella propria singolarità, è essere geniali, uscendo dalla pigrizia e dall’assuefazione, perché «Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, … Muore lentamente chi evita una passione, … chi non rischia la certezza per l’incertezza … Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in sé stesso» (M. Medeiros); sì lentamente, ma direi anche … inesorabilmente.
La minaccia che si nasconde nell’abitudine infatti, è il rimanere privi di consapevolezza, diventando automatici e impoveriti della propria vivacità. La consapevolezza invece, che nasce da ciò che avvertiamo nel corpo e dalla nostra sensorialità, ci rende vivi e capaci di “contattare pienamente” quanto ci circonda e soprattutto noi stessi. La creatività si origina da specificità cerebrali: l’emisfero destro è intuitivo, creativo, emotivo, conserva i ricordi sensoriali, comunica attraverso il linguaggio del corpo, si forma per primo nel grembo materno; il sinistro, logico, razionale, linguistico, analitico, ricorda il vocabolario degli eventi, spiega le esperienze, conferisce ordine (B.Van Der Kolk).
La vena creativa, insita alla natura di ogni essere umano, denota un tratto in evoluzione influenzato dal contesto educativo in cui si cresce, più o meno improntato a tolleranza/intolleranza o libertà/repressione. Concludendo, un invito ad essere creativi come atteggiamento verso la propria vita, per diventarne gli artisti e per renderla immaginabile, dinamica, fertile e vivace!