Un luogo abbandonato di Cefalù da valorizzare: all’idea più bella una borsa di studio di cento euro. A finanziarla è Mario Cirincione che da tanti anni vive lontano da Cefalù. La borsa di studio fa porta dei giochi del Kefablog che gli emigrati cefaludesi hanno voluto per valorizzare i ragazzi cefaludesi e far conoscere la città di Cefalù nel mondo. Questa borsa di studio chiede ai ragazzi di fotografare un luogo abbandonato di Cefalù e di indicare cosa si dovrebbe fare per valorizzarlo soprattutto con i turisti. Per conoscere da vicino l’idea abbiamo intervistato Mario Cirincione.
Da cefaludese nel mondo hai costituito una borsa di studio per i giovani cefaludesi per far conoscere Cefalù. In particolare cosa vuoi facciano conoscere?
Quando si è trascorso molto tempo altrove, anche nell’ordine dei decenni, il ritorno a casa, nel proprio paese, porta inesorabilmente al paragone con paesi più ricchi e fortunati. Sarebbe già un grosso progresso trovare a casa dei ragazzi che abbiano maturato piena coscienza della ricchezza, in termini di natura, arte, storia, architettura, del paese in cui hanno la fortuna di vivere.
Tu come giudichi il contesto ambientale nel quale vive la città di Cefalù?
Cefalù, faticosamente e con ritardo, sta cercando di porre rimedio ad alcune carenze, ma ci vorrà tempo perché il gap, rispetto a realtà dell’Italia del nord e del resto d’Europa, è attualmente quasi incolmabile. Parlo di raccolta, differenziazione e riutilizzo dei rifiuti, di rispetto dell’ambiente e del mare in particolare, considerata la vocazione turistico balneare che da sempre caratterizza il nostro paese. Bisogna che si crei la consapevolezza che sporcare costa, nuoce, ci mette in cattiva luce, danneggia la natura, a volte per secoli, uccide gli animali indifesi e gli stessi umani che scioccamente ne sono anche consapevoli.
In particolare cosa vorresti facessero conoscere nel mondo, quando partecipano ai giochi del kefablog, dell’ambiente cefaludese?
Sarebbe già una grossa conquista se i ragazzi ai quali ci rivolgiamo avessero maturato e fatti propri questi concetti. Mi piacerebbe che per primi facessero mostra del loro rispetto per il mondo che li circonda e in cui vivono. Ovviamente si tratta di un processo che deve coinvolgere le famiglie, le scuole, le amministrazioni. Ci vorrà del tempo, ma alla fine il rispetto dell’ambiente diventa una esigenza indispensabile, il naturale modo di vivere.
Dove vivi? Fai mai un confronto fra questa città e la tua Cefalù? Cos viene fuori da questo confronto? Che messaggio lanci ai giovani del kefablog che si accingono a sfidarsi per vincere la borsa di studio che hai costituito?
Per motivi di studio e lavoro ho trascorso quasi mezzo secolo in una grande città del Nord Italia. Per la stessa ragione ho soggiornato in molte città europee. Oggi vivo prevalentemente a Milano e nel sud e nord della Francia. Sono mondi non paragonabili con la nostra regione e la nostra piccola città, in termini di ricchezza e vivibilità, ma dalla nostra parte c’è l’immenso patrimonio storico e artistico, una natura e un clima invidiabili, delle potenzialità infinite e non sfruttate. Ovviamente questi beni devono anzitutto essere preservati, rispettati e offerti al visitatore nel migliore dei modi. Mi piacerebbe che i nostri ragazzi ne prendessero coscienza e fossero i primi, in un futuro molto prossimo, ad approfittarne e goderne.