(Giorgia Arcuri) Sono una studentessa di diciassette anni, una ragazza come tante, educata al rispetto di tutto ciò che mi circonda, vivo in una bellissima cittadina dove purtroppo ci sono molti luoghi trascurati: come per esempio l’area Miccichè, il porto o come la pista di pattinaggio da me scelta. Ho avuto la fortuna di essere stata seguita, sin dalle elementari, da insegnanti che mi hanno fatto capire che i beni comuni devono essere preservati e rispettati, perché solo così la collettività ne può usufruire nel migliore dei modi possibili. Credo, infatti, che prima ancora di suggerire in che modo il luogo che ho scelto possa essere valorizzato, sia necessario puntare l’attenzione su un concetto, per me importantissimo: “l’educazione al rispetto”, e questa deve cominciare in famiglia, per poi continuare nella scuola e in tutti gli spazi… Ovunque, si deve rispettare tutto e tutti.
Secondo me, rispetto e valorizzazione sono collegati tra loro. È vero anche, però, che le Amministrazioni devono impegnarsi a dare il loro contributo non soltanto nella creazione di spazi di aggregazione ma, soprattutto, nel vigilare e nel tenere tali luoghi nelle condizioni ottimali, perché se ne possa usufruire. Quando mi sono recata in Via B6 per fotografare le condizioni attuali della pista di pattinaggio, sono stata pervasa da una profonda tristezza, perché quello che dovrebbe essere un luogo nel quale giovani (e meno giovani) possono trascorrere il loro tempo libero è invece, come si può notare dalle mie foto, un luogo in avanzato stato di abbandono, pieno di erbacce, di sporcizia, con schegge di vetro sparse un po’ dovunque, vi si trovano lampioni divelti e altri con lampadine rotte, ringhiere corrimano arrugginite, siepi incolte e la stessa pavimentazione, in alcuni punti sollevata, non è di certo adatta a praticarvi pattinaggio o a effettuare evoluzioni con lo skateboard. Che peccato!
La valorizzazione del luogo deve iniziare con la pulizia del posto, con la risistemazione dei lampioni, con la tinteggiatura e riparazione, dove rotte, delle ringhiere corrimano e con il rifacimento della pavimentazione. Inoltre, visto che la pista difficilmente viene utilizzata per lo scopo per la quale è stata creata, anche a causa della lontananza dal centro città, la mia idea, riguardo al suo utilizzo, è di riconvertire il posto in un teatro all’aperto perché la sua forma ben si presta a questo scopo; certamente dovrebbero essere costruite delle gradinate per il pubblico, i due settori potrebbero essere utilizzati, il più grande per spettacoli estivi di musica, danza e teatro, il più piccolo potrebbe essere utilizzato come luogo dove sistemare le attrezzature di supporto agli spettacoli che man mano si potrebbero organizzare. Oltretutto, essendo il posto collocato fuori dal centro città, questo è a vantaggio dell’acustica. Anche la sua posizione è molto particolare, gode di un paesaggio sul mare, e sulla Rocca. Sarebbe bello che compagnie di giovani attori o ballerini potessero esibirsi in questo luogo per offrire spettacoli a noi ragazzi, alle famiglie e, perché no, anche ai meno giovani.
Proposta di: Giorgia Arcuri
«Un luogo abbandonato di Cefalù da valorizzare: all’idea più bella una borsa di studio». A finanziarla è Mario Cirincione che da tanti anni vive lontano da Cefalù. La borsa di studio fa parte dei giochi del Kefablog che gli emigrati cefaludesi hanno voluto per valorizzare i ragazzi cefaludesi e far conoscere la città di Cefalù nel mondo. Questa borsa di studio chiede ai ragazzi di fotografare un luogo abbandonato di Cefalù e di indicare cosa si dovrebbe fare per valorizzarlo soprattutto con i turisti.