A Pietro “u dolcieri”

Parlare di te vuol dire parlare di Cefalù, la tua Cefalù, la tua gente alla quale eri profondamente legato da quell’amore sano, forte, che nutrono i figli verso i propri genitori.
Parlare di te vorrebbe dire raccontare i tuoi mille riconoscimenti, il tuo orgoglio nel ricevere dai posti più lontani del mondo, una telefonata, una cartolina di ringraziamento per aver permesso ai nostri connazionali di gustare le tue prelibatezze.
Parlare di te per molti vuol dire parlare di Pietro u dolcieri, quello che da ragazzo ha fatto tanta gavetta presso un altro Pietro: don Pietro Cangelosi.
Molti hanno conosciuto questo Pietro Serio,
Io da circa 30 ho conosciuto un altro Pietro Serio.
Ho conosciuto una persona immensa nella sua umiltà,
una persona che con tantissimi sacrifici ha fatto sì che Cefalù fosse conosciuta ovunque.
Una persona umile, onesta, pulita,
una persona perbene
Ho avuto modo di conoscere una persona dai sani principi,
legatissimo alla sua gente, alla sua mamma, alle sorelle ed al fratello.
Una padre, marito ma anche nonno.
Un nonno che gioiva dei suoi nipoti.
Ho conosciuto una persona che non ha mai dimenticato le sue origini
Ho conosciuto una persona che ha insegnato ai suoi figli il “mestiere” di pasticciere,
che ha insegnato ai suoi nipoti l’arte della pasticceria.
In silenzio hai lottato con tutte le tue forze contro la malattia fino ad
arrenderti.
Oggi, ho l’impressione che tu sia già al cospetto di Dio
e dopo aver salutato i tuoi, inizi a preparare il pan di Spagna
per qualche torta da distribuire agli angeli del paradiso.
Ciao Signor Serio (così ti chiamavo).
Vincenzo Nastasi

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