Concetta Giardina, maestra elementare, sorella del dottor Giuseppe Giardina, figura mitica per Cefalù per la sua umanità e per essere stato per tanti anni sindaco della cittadina. Concetta Giardina una donna cefaludese che tenne testa all’arroganza fascista, rischiando la perdita del posto di lavoro e anche più gravi rappresaglie: Nel 1925 durante una visita delle autorità alla Scuola, con l’importante presenza del Sottoprefetto, Concetta Giardina protestò per la propaganda fascista che le autorità effettuavano nella scuola, affermando che questa doveva essere al di sopra di ogni ideologia, e rivolse delle frasi di critica al Sottoprefetto. Inoltre, unica tra le insegnanti, rifiutò la tessera del sindacato fascista. Questa semplice affermazione delle proprie opinioni era considerata un atto sovversivo che esponeva al più vile dei ricatti: salvaguardare il posto di lavoro, accettando l’iscrizione, o rischiare di essere puniti secondo l’arbitrio della autorità. Il grave episodio di cui Concetta Giardina fu vittima è raccontato in una prima lettera dalla madre Maria scritta il 16-5-1925 al figlio Giuseppe Giardina “Ieri sera l’Assessore alla P.I. ha fatto chiamare in direzione tua sorella e le ha addossato la colpa di aver tolto un distintivo fascista a una donna cattolica. Poi le hanno detto di aver chiamato “criminale” il sottoprefetto. Concettina ha ribadito che la Scuola è al di sopra di ogni partito, poi, senza esitazione, ha rifiutato di firmare il foglio di adesione al sindacato fascista. Tu guardati le spalle, non rincasare tardi la sera perché non sappiamo come sfogheranno la loro ira. Si dice che il sottoprefetto farà arrivare a Cefalù militi fascisti”
Il sacerdote Giuseppe Misuraca, amico di famiglia e fondatore con Giuseppe Giardina della locale Azione Cattolica, chiarisce meglio “Vengono fatte minacce a Vincenzo Messina e a tua sorella perché non sono ligi alle loro pretese, e senza misteri si parla di rappresaglie e di pane.” Infatti se una prima proposta era la sospensione per dieci giorni, una seconda era quella di togliere il posto alla maestra ribelle.
Le parole del giornale “Era Nuova” suscitano ancor oggi indignazione per la loro arroganza: “Al sindacato hanno aderito tutte le insegnanti, eccetto una con la giustificazione che lo statuto della sezione Donne Cattoliche vieta di far parte di associazioni politiche. Ma se poi costei tra due o quindici giorni, per paura di rappresaglie o per timor di pane, venisse a più miti consigli , dovremmo farle comprendere che il campo in cui si è arruolata è campo nemico, e qui cade bene la massima socratica: fare il massimo male ai nemici”. “Si tratta”, conclude Giuseppe Misuraca, “ di assediare per fame”. Agli oppositori, secondo il Misuraca, giungeva la solidarietà di “una persona importante” (il Vescovo Pulvirenti), che affermava: “Finchè avremo un pezzo di pane lo divideremo con i perseguitati”. Concetta Giardina, che poi subì la “censura” da parte della Giunta Municipale di Cefalù, descrive il suo stato d’animo al fratello con forza e serenità: “L’inchiesta fattami l’hanno voluta per iscritto. E temo che si farà anche un’inchiesta per “L’Idea”. E’ questa una prova con cui il Signore vuol vagliare i suoi.
Coraggio. Siamo prudenti, finchè prudenza non è viltà. Io sono decisa a dominarmi finchè ciò non potrà nuocere alla mia coscienza di cristiana. Ma il giorno in cui dovessi essere messa alle strette parlerei con la più ferma franchezza, avvenga quel che avvenga.” Parole che ci consegnano il ritratto di una donna coraggiosa e volitiva, una donna contro il fascismo, pronta a difendere le sue idee senza uniformarsi agli altri. (fonte Angela Diana Di Francesca)
Per la Giornata internazionale della donna dedichiamo su cefalunews una sezione dedicata alle “donne cefaludesi” da ricordare e non dimenticare. L’idea di raccogliere le loro biografie è del Kefablog, l’iniziativa nata per far conoscere Cefalù, finanziata con 1.800 euro di borse di studio costituite dagli emigrati cefaludesi che fanno parte dell’associazione Cefaludesi nel mondo. Ai partecipanti è stato chiesto di pubblicare la biografia di una donna che ha operato a Cefalù. Le biografie saranno lette da una giuria di emigrati cefaludesi che attribuiranno dei punteggi ai partecipanti. Alla fine della gara al vincitore andrà una borsa di studio di trecento euro. (Biografia a cura di Alessio Culotta)