Strategie per aprire un’attività in Sicilia

L’Italia è un paese notoriamente difficile per aprire un’azienda, tra tasse e burocrazia sicuramente non eccelliamo nella classifica delle migliori nazioni dove investire.

Tuttavia, abbiamo un valore aggiunto che gli altri paesi non avrà mai nemmeno tra 1000 anni e cioè il valore del Made in Italy.

Nonostante noi italiani ce ne dimentichiamo troppo spesso, siamo invidiati in tutto il mondo per il patrimonio artistico, culturale e gastronomico della nostra cara e bistrattata Italia.

Non a caso il Made in Italy è il terzo brand al mondo dopo Coca Cola e Visa. Ed è proprio da questo valore aggiunto che dobbiamo ripartire per creare opportunità di investimento e di lavoro in Italia e in Sicilia.

E’ proprio la Sicilia infatti una delle regioni più ricche in storia e cultura, un patrimonio immenso che potrebbe essere sviluppato in modo da valorizzare il territorio.

Una delle idee imprenditoriali più in voga del momento è quella di aprire un’azienda agricola.

Un’azienda agricola è una piccola, media o anche grande impresa che ha come attività principale la coltivazione del fondo, la selvicoltura, l’allevamento di animali e altre attività collegate come ad esempio l’accoglienza turistica sottoforma di agriturismo.

Un’attività come un’azienda agricola capace di valorizzare il territorio ha sicuramente ampie prospettive di crescita, tuttavia sono molte le aziende italiane che soffrono.

Il motivo è da ricercarsi dal modello di business percorso dagli imprenditori agricoli che hanno purtroppo per loro puntato sulla grande distribuzione.

Questa strategia lascia pochi margini di trattativa per i produttori che si vedono pagare i loro prodotti sotto il prezzo di costo portando quindi al fallimento delle aziende.

In contrapposizione con questa situazione, troviamo la nicchia dei produttori di vino di qualità che invece hanno capito che la strada migliore per rendere profittevole l’azienda è quello di aprirsi ai mercati esteri puntando sulla qualità esclusiva dei prodotti italiani.

Il modello è certamente ripercorribile anche da altre tipologie di aziende che ora soffrono. Esemplare la protesta dei pastori sardi costretti a vendere il latte di pecora sotto il prezzo di costo alle grandi aziende produttrici di formaggio.

La via per uscire dalle catene della grande distribuzione esiste e deve essere intrapresa da tutti i settori agricoli italiani che non potranno mai vincere la battaglia sui prezzi.

Gli imprenditori agricoli italiani devono intraprendere un percorso di valorizzazione dei propri prodotti seguendo il modello dei viticoltori.

Il valore percepito all’estero rispetto ai prodotti italiani è altissimo, e infatti sono milioni le aziende che copiano i prodotti italiani con un marketing sleale che replica l’Italia.

Pensiamo al parmesan americano o al vino in polvere dal Canada.

Strategie pratiche per un’azienda agricola di successo

Per diventare competitive, le aziende agricole italiane devono immediatamente dimostrare ai loro clienti la qualità superiore dei loro prodotti, bisogna educare il consumatore non solo italiano, ma anche estero, della nostra indiscussa superiorità.

Per farlo, si devono aprire le porte dell’azienda agricola alle telecamere, bisogna rilasciare periodicamente dei comunicati stampa, si deve creare un canale di comunicazione diretto e tagliare gli intermediari e rivolgersi al consumatore finale.

Devono essere gli stessi clienti a volere quel tale formaggio o quel prosciutto rispetto alla concorrenza.

I clienti iniziano ad essere più recettivi rispetto al passato, ma devono essere informati.

Oggi grazie al web è possibile raggiungere milioni di persone in tutto il mondo superando le catene delle multinazionali.

Un importante passo per gli imprenditori italiani è quello di riunirsi in associazioni e cooperative perchè uniti si è più forti.

Pensiamo ai gruppi di viticoltori di una tale regione che decidono di prendere uno stand fieristico unico per valorizzare il proprio vino a fiere estere. Gli esempi sono molti, ma quello che è certo è che solo l’innovazione e la cooperazione possono far crescere le aziende agricole italiane.

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