L’unione fa la forza? Sì e questa volta è del tutto femminile!

Succede che un bel giorno tre giovani donne, Damiana Ferrari, Emanuela Agostino ed Angela Cavicchioni, decidono di mettersi insieme ed investire in un grande progetto chiamato ANTHEA STUDIO FLORAL DESIGN. Eppure, citando Nietzsche,  il loro “ perché” sembrava voler superare qualsiasi “ come”, ergo nello scorso marzo, hanno organizzato uno degli appuntamenti più esclusivi nel panorama floreale, coinvolgendo e collaborando con tantissime icone e con grandissimi marchi, quali Campari, Josè Villa, Joel Serrato, Dior parfum e molti altri leadership di prestigio, i quali hanno fatto da sparti acque a colei che rappresenta la massima eccellenza nel mondo floreale: Tulipina.

L ‘influencer americana, per l’appunto, è sbarcata nella capitale italiana per deliziare i 22 migliori corsisti provenienti da ogni parte del mondo, con lezioni di altissima freschezza, grazie alla sua innata e spiccata naturalezza.

Il workshop, infatti, si è tenuto dal 26 al 28 marzo in una delle città più suggestive d’ Italia, quale la città di Roma, coronando così un obiettivo all’altezza del sogno di queste tre ragazze, motivate e coraggiose.

Quindi, fiori e banchetti nuziali hanno fatto da padroni nella città dei gladiatori, segnando, insieme, l’ingresso della nuova stagione con collezioni all’avanguardia e tecniche floreali  degne di nota.

“ Un’opportunità!”, questo è il complemento oggetto che il giovane siciliano assistente dello stesso, attribuisce all’evento!

Giuseppe Drago, giovane fiorista siciliano, infatti, è partito dalla sua amata Cefalù per sostenere e supportare questo evento dalle nuove tecniche floreali, in un contesto amichevole e ricco di nuove conoscenze, capace di spaziare tra innovazione e bon ton, sotto la supervisione di grandi menti ed importanti nomi. Ancora una volta, ci ritroviamo al cospetto di un’ennesima idea, partorita da giovani menti brillanti, la quale, mossa da passione, motivazione e volontà, trova conferma e concretezza in un terreno non più soltanto e prettamente femminile, spodestando in definitiva una società che fugge, spesso, dal cambiamento e dall’emancipazione.

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