Nasce «il movimento delle valigie»: a Cefalù una presenza 16 anni fa


E’ nato ufficialmente «Il movimento delle valigie». Sarà battezzato martedì 30 aprile alle ore 12 quando in duecento, ognuno con una valigia di cartone al seguito, si radunerà davanti a Palazzo dei Normanni per lanciare un segnale alla politica. La mente del movimento è padre Antonio Garau, un sacerdote palermitano. Dopo il 30 aprile il movimento ha un nuovo appuntamento per il primo giugno. 

La storia racconta che 16 anni fa un vescovo, quello di Cefalù, Francesco Sgalambro, ha denunciato pubblicamente la fuga di tanti giovani che avveniva tra silenzio ed indifferenza. Una denuncia, quella del presule cefaludese, fatta proprio con il simbolo di una valigia di cartone. La denuncia è stata fatta su “La Rivista della chiesa cefaludense” che allora veniva stampata mensilmente. Il numero 3 del 2003, infatti, si apriva con una grande foto che mostriamo accanto. Un ragazzo con una valigia verde di cartone sulle spalle con un titolo assai eloquente: “Fuga in silenzio”. All’interno un articolo di Antonello Zimbardo e una grande inchiesta che già sedici anni fa mostrava come in tre anni ben cinquemila persone avevano deciso di cancellare i loro nomi dai comuni delle Madonie. Allora le Istituzioni restarono indifferenti e in silenzio di fronte alla denuncia del vescovo Sgalambro. Da quel giorno sono trascorsi 16 anni ed oggi i comuni delle Madonie sono sempre più vuoti. 

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