La conferma arriva da uno studio condotto da alcuni ricercatori della Stanford University in California. L’ampia esposizione ai videogiochi, come i Pokemon, attiva determinate regioni del cervello. Lo studio è pubblicato sulla rivista Nature Human Behaviour ed attraverso questi risultati potremmo dare la risposta a tante domande che ancora oggi erano insolute.
Il gioco dei Pokemon quindi con le ripetute scoperte che vengono fatte sul “campo di battaglia” mentre si cercano i piccoli mostriciattoli permetterebbe al cervello dei bambini di evolversi (proprio come i loro piccoli amici).
Basandosi su studi precedenti, nonché sulla sua esperienza con i videogiochi, Gomez, uno degli studiosi che ha partecipato alla ricerca, ha teorizzato che se l’esposizione in giovane età gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo di regioni del cervello dedicate, il cervello degli adulti che hanno giocato a Pokémon da bambino dovrebbe rispondere più fortemente a personaggi in Pokémon rispetto ad altri tipi di stimoli.
Come è stata condotta la ricerca
Sono state reclutate 11 persone adulte che avessero giocato a Pokemon da bambini ed è stata fatta su di loro una risonanza magnetica. E’ stato riscontrato che, mostrando a queste persone immagini di Pokemon, attivassero un’area del cervello spesso poco utilizzata e denominata occipitotemporale.