La sigaretta elettronica non è un giocattolo. Una nota azienda ha deciso di regalare liquidi e sigarette elettroniche per cessata attività. E’ una vera e propria operazione svuota magazzino per abbattere i costi di smaltimento. Tutti i prodotti sono in regalo.
Oggi da più parti si chiede di alzare il livello del dibattito sulla ricerca scientifica a favore della sigaretta elettroniche. E’ in atto la petizione Vaping is not tobacco. Entro il 20 febbraio 2020 occorre raggiungere un milione di firme a livello europeo. Il comitato promotore sarà chiamato in Parlamento per riferire sulla proposta di legge: far uscire la sigaretta elettronica dalla direttiva sul tabacco e redigere nuove regole ad hoc per il vaping. Siamo davanti ad una petizione per la quale occorre inserire gli estremi del proprio documento di identità. Occorre dimostrare che le firme sono reali. I sostenitori europei del vaping hanno lanciato la campagna Vaping is NOT tobacco (Il vaping non è tabacco)per addivenire ad una regolamentazione sul vaping che sia basata su evidenze scientifiche e che possa riconoscere le differenze in termini di salute pubblica tra il vaping ed il tabacco.
La campagna si articola in due momenti: Una petizione online promossa da un Comitato di Cittadini provenienti da Germania, Francia, Italia, Belgio, Irlanda, Repubblica Ceca, Regno Unito e Romania. Una piattaforma “grassroots” che consentirà ai cittadini europei di contattare direttamente i candidati dei rispettivi paesi europei in corsa per le elezioni europee. Si rivolge ai circa 17 milioni di consumatori di prodotti del vaping ma a tutti quei cittadini europei, inclusi i non fumatori, che sono in favore di una regolamentazione basata su evidenze scientifiche e che possa consentire ai fumatori di passare ad alternative meno nocive come i prodotti del vaping.