Il rifacimento della carreggiata del viadotto Himera dell’autostrada Palermo – Catania, ceduto nel 2015 a causa di una frana, sarà completato nel 2020. La ricostruzione del ponte crollato a Genova avverrà con gli stessi tempi ‘biblici’?
Era il 10 aprile del 2015 quando cedette lungo l’autostrada A19 Palermo – Catania il viadotto Himera. Non ci furono morti, ma dal quel giorno iniziarono i disagi per gli automobilisti che da Palermo dovevano recarsi nelle città della Sicilia centro – orientale. L’interruzione, causata da una frana, divise l’isola in due. Non esiste, infatti, un’altra autostrada che attraversi la Sicilia da Nord a Sud o da Est ad Ovest e viceversa. Per diversi mesi, cioè fino al 2016 quando l’Anas finì di costruire una bretella (la trazzera finanziata dai grillini era ed è troppo pericolosa per essere considerata un’alternativa valida), gli automobilisti furono costretti a fare il giro da Polizzi Generosa. Dovevano cioè percorrere una strada statale fatiscente che allungava il tragitto di oltre mezz’ora prima di poter rientrare sull’A19 per Catania. Tra l’altro è una strada non utilizzabile da camion ed autoarticolati che, pertanto, per attraversare l’isola furono costretti a fare il giro da Messina, oltre 4 ore di autostrada in più. Ebbene, dopo quasi tre anni (febbraio 2018) l’Anas ha espletato la gara e dal giugno dello scorso anno sono iniziati i lavori per il rifacimento di 270 metri di viadotto. La carreggiata che sarà realizzata in ferro sarà completata, secondo l’Ente nazionale per le strade, in 570 giorni (apertura prevista nel 2020). Il costo complessivo sarà di 11 milioni di euro.
Insomma, altri sei mesi, in tutto quasi cinque anni salvo complicazioni (ritardi nei lavori, risorse insufficienti e ricorsi amministrativi) per ripristinare un’arteria vitale per l’isola. Senza considerare le infiltrazioni mafiose e la scarsa serietà con cui spesso vengono eseguiti i lavori. Del resto le inefficienze ed i ritardi nella realizzazione delle infrastrutture pubbliche al Sud sono la normalità. I lavori per l’autostrada Palermo – Messina iniziati nel 1969 si sono conclusi nel 2005, ci sono voluti, cioè, 36 anni. Paradossale poi il cedimento del viadotto ‘Scorciavacche2’ sulla Statale 121 della Palermo – Agrigento inaugurato nel 2015 alla vigilia di Natale è crollato la notte di Capodanno.
Il ponte Morandi, invece, si trova in una grande città del Nord, dove di solito le opere pubbliche sono realizzate con maggiore celerità e con maggior rispetto delle norme sulla sicurezza. Certo le incertezze e le contrapposizioni evidenziate nella stesura del decreto per Genova e la frettolosa esclusione di Autostrade per la ricostruzione non sono un buon segno. Ma siamo nel ricco e laborioso Settentrione ed è certo che il nuovo ponte verrà ricostruito prima che a Scillato l’Anas completi i lavori del viadotto Himera dell’autostrada A19 Palermo – Catania.