L’abbronzatura dovrebbe passare di moda. Solo così si potranno evitare i rischi alla salute per la pelle. A dettare questa regola provocatoria è Giuseppe Argenziano, direttore della Clinica dermatologica dell’università della Campania Luigi Vanvitelli di Napoli, nel corso del 24° Congresso mondiale di dermatologia (Wcd2019) di Milano. «Il primo rischio di sviluppare il tumore – spiega l’esperto – è la troppa esposizione al sole e ai raggi ultravioletti. Dobbiamo applicare le creme soprattutto ai nostri figli, perché la maggior parte dei rischi per la pelle avviene nei primi 15-20 anni di vita. Io consiglio di evitare la cosiddetta tintarella». Abbiamo fatto un giro nella rete e siamo andati alla ricerca delle fake news più diffuse in fatto di tintarella ed abbronzatura. Ecco la top news di queste falsità.
- 1. Chi è abbronzato non si scotta. Falso. La pelle abbronzata resiste di più ai raggi UVB sia Uva che Uvb ma questo non significa che non possono scottarsi o sviluppare il rischio di melanoma. Anche chi è abbronzato, quindi, deve continuare a proteggersi con un fattore protettivo consono al tipo di pelle.
- 2. Prima di andare al mare è necessaria la lampada. Falso. Molte persone credono che le lampade preparano la pelle al sole, rendendola più resistente. In verità ci si prepara solo assumendo specifici integratori a base di antiossidanti nei tre mesi che precedono l’arrivo della stagione balneare.
- 3. Le creme con fattori alti di protezione non fanno abbronzare. Falso. Non è vero che che fattori alti come 30 o 50 siano nemici della tintarella. In questo casi ci si potrebbe trovare di fronte solo a casi nei quali la pelle impiegherà più tempo per assumere il colorito ma una cosa è certa: la tintarella sarà qualitativa.
- 4. Solo i raggi UVB sono pericolosi. Falso. I raggi UVB sono quelli più temuti perché provocano lo sviluppo dei tumori della pelle e le scottature più dannose. Attenzione, però, perché anche i raggi UVA sono dannosi per la pelle in quanto accelerano il processo di invecchiamento cellulare rendendo la pelle più sensibile.
- 5. Bisogna abbronzarsi per produrre vitamina D. Falso. Per stimolare la vitamina D che contrasta l’osteoporosi basterà esporsi al sole dieci minuti al giorno. Questa vitamina, infatti, si integra con un’alimentazione a base di pesce, fegato, tuorlo d’uovo e derivati del latte.
- 6. Finché non ti bruci puoi abbronzarti senza problemi. Falso. In verità quando ci si abbronza il rischio è solo spostato nel tempo ecco perché ci si dimentica del problema. Sempre chi si abbronza fa invecchiare la sua pelle predisponendola allo sviluppo del tumore della pelle.
- 7. La pelle scura non non ha bisogno di protezione. Falso. Le pelli abbronzate sono dotate di maggiore melanina e si può quindi ricorrere a creme solari a bassa protezione. Occorre, però, proteggersi sempre dagli UVA che favoriscono comunque l’invecchiamento.
- 8. I prodotti solari sono senza scadenza. Falso. Attenzione perché il tempo passa anche per le creme solari. Anche se questi prodotti non scadono perdono comunque efficacia. E’ bene, quindi, che con l’arrivo dell’estate ci si procuri un prodotto nuovo di zecca.
- 9. L’abbronzatura tende a svanire più velocemente se ci si fa la ceretta. Falso. La ceretta non incide sulla tintarella. Questo tipico strappo, in realtà, funge da esfoliante in grado di eliminare le cellule morte della pelle ed esalta particolarmente l’abbronzatura.
- 10. Per mantenere l’abbronzatura evitare le docce fredde. Falso. Per evitare la desquamazione della pelle occorre evitare i bagni caldi. Per contrastare l’ispessimento cutaneo indotto dall’esposizione solare prima di entrare in doccia è consigliabile spalmare un olio che crea un film protettivo sulla pelle contro l’azione disseccante del calcare. Molta attenzione, inoltre, occorre prestare al bagnoschiuma perché potrebbe seccare eccessivamente la pelle e accentuare la desquamazione.