«Sui teschi dei giovani crescono le corna per colpa del telefono». Dubbi sullo studio

Dubbi su quanto è detto in queste ore riguardo una ricerca portata avanti da una coppia di ricercatori dell’Università della Sunshine Coast nel Queensland, in Australia. I due sostengono che sulla testa dei giovani stanno crescendo delle sporgenze ossee determinate dall’uso della tecnologia moderna. Le moderne macchine, insomma starebbero modellando lo scheletro umano. Il risultato è un uncino o una caratteristica a forma di corno che sporge dal cranio, appena sopra il collo. I due ricercatori sostengono che gli smartphone e altri dispositivi portatili costringono gli utenti a piegare la testa in avanti per dare un senso a ciò che accade sugli schermi in miniatura. Sempre i due esperti dicono che la loro scoperta segna la prima documentazione di un adattamento fisiologico o scheletrico all’invasione della tecnologia avanzata nella vita di tutti i giorni.

A sollevare dubbi è il Washington post che in un articolo sostiene che lo studio è uscito l’anno scorso ma ha ricevuto una vera attenzione solo dopo un articolo della scorsa settimana della BBC  dal titolo “Come la vita moderna sta trasformando lo scheletro umano”. Da questo momento è arrivata l’attenzione dei media australiani, e sono stati in vario modo soprannominati “head horns”, “phone bones”, “spikes” o “bizzarri bump”.

Il loro lavoro è iniziato circa tre anni fa con una serie di raggi X del collo scattati nel Queensland. Le immagini hanno catturato parte del cranio, compresa l’area in cui le proiezioni ossee, chiamate entesofiti, si formano nella parte posteriore della testa. Il primo documento della coppia, pubblicato nel Journal of Anatomy nel 2016, parla di uno studio effettuato su un campione di 218 persone di età compresa tra i 18 e i 30 anni. In questo studio si parla del fatto che queste “corna” sono più diffuse tra gli uomini che tra le donne e si aggiunge che questa crescita ossea è stata riscontrata nel 41% dei giovani. Un altro articolo, pubblicato su Clinical Biomechanics nella primavera del 2018, utilizzava uno studio su quattro adolescenti per sostenere che le corna non erano causate da fattori genetici o infiammazioni. I ricercatori dicevano che la dimensione della crescita ossea, presente nel 33% della popolazione, in realtà è diminuita con l’età. Questa scoperta era in netto contrasto con la comprensione scientifica esistente ovvero che il processo lento e degenerativo si era verificato con l’invecchiamento. Per capire che cosa stava guidando l’effetto, hanno guardato ai recenti sviluppi e si sono soffermati sui telefonini. In realtà, come sostiene il Washington post queste formazioni richiedono molto tempo per svilupparsi. In altre parole le persone che ne soffrono probabilmente hanno sottolineato questa area sin dalla prima infanzia. 

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