Allarme streptococco: ecco come difendersi e prevenire il contagio

Una bambina di due anni è in fin di vita per un’infezione da streptococco. La piccola vive in Trentino ed è stata ricoverata al S. Chiara di Verona in rianimazione pediatrica. Dai primi riscontri la bambina avrebbe contratto un’infezione da streptococco, ma ci vorrà ancora qualche ora per capire il tipo di streptococco che ha causato la sepsi. 

Come avviene il contagio da streptococco

Le infezioni da pneumococco si contraggono per via aerea.  A provocare il contagio sono le goccioline di saliva che in genere arrivano per uno starnuto, un colpo di tosse, una risata. I batteri possono diffondersi anche toccando oggetti contagiati come maniglie delle porte, oggetti del bagno o utensili da cucina. Il batterio può essere contagioso fino a 21 giorni dalla comparsa se non curato. Il periodo di incubazione è di 2-4 giorni. I più esposti sono i bambini che hanno un’età inferiore a due anni. Fra gli adulti sono più a rischio gli over 65 e quanti soffrono di patologie croniche come i fumatori, i portatori di impianti cocleari e chi ha perdite di liquido cerebrospinale. Il farmaco per il trattamento delle infezioni da pneumococco è la penicillina. Sono in crescita, però, i fenomeni di resistenza, sia alla penicillina che ad altri antibiotici. Le infezioni possono essere efficacemente prevenute grazie al vaccino. La sua somministrazione ai bambini prima dei 2 anni di età riduce quasi dell’80% l’incidenza delle infezioni gravi causate dai ceppi inclusi nel vaccino, del 50% quella di tutte le infezioni gravi da pneumococco e del 40% quella delle infezioni nella popolazione giovane adulta non vaccinata. 

Come comportarsi in caso di contagio da streptococco

Ecco cosa dicono gli esperti dell’Istituto Bambino Gesù per la Salute del Bambino e dell’Adolescente, diretto da Alberto G. Ugazio, in un focus dedicato al batterio. Le “placche” non sono sinonimo di streptococco e possono comparire anche in occasione di infezioni virali come, ad esempio, la mononucleosi.  Per questo se ci sono placche sulle tonsille non bisogna mai iniziare la terapia antibiotica senza prima aver verificato la presenza dello streptococco con un tampone. L’antibiotico di scelta è sempre l’amoxicillina, da somministrarsi per bocca per 10 giorni. La terapia antibiotica deve iniziare entro 9 giorni dal manifestarsi del mal di gola, ma non prima di aver eseguito il cosiddetto tampone, l’esame microbiologico del cavo faringeo. Si tratta di un prelievo che viene effettuato sfregando energicamente tamponi simili a grandi ‘cotton-fioc’ sull’orofaringe e sulla superficie di entrambe le tonsille, evitando di toccare altre parti della cavità orale o di contaminarlo con la saliva. La terapia può abbreviare e attenuare il mal di gola, ma ha in primis lo scopo di prevenire le complicanze.

Rimedi naturali che alleviano l’infezione da streptococco

L’infezione da streptococco si combatte con antibiotici per 10 giorni. Le medicine devono essere prescritte dal medico e prese secondo le indicazioni in orari prestabiliti per rendere efficaci le cure, altrimenti c’è il rischio di ricadute più aggressive. I rimedi naturali non possono curare la malattia ma soltanto alleviare i fastidi dettati dai sintomi influenzali. Ecco alcuni rimedi naturali che alleviano l’infezione da streptococco.

  1. Una sciarpa calda da tenere intorno al collo garantisce una protezione alla vostra gola e una temperatura adeguata. 
  2. Un cucchiaio di olio di girasole è perfetto per la perdita della voce oppure le caramelle naturali donano sollievo al fastidio alla gola. 
  3. I gambi canditi dell’angelica aiutano la gola irritata. 
  4. Il gelato è efficace per rinfrescare le tonsille. 
  5. Il pane tostato e bagnato in aceto caldo disinfetta il cavo orale.

Come evitare il contagio?

  1. Utilizzare stoviglie usa e getta nel periodo del contagio.
  2. Non condividere cibo con gli altri e una volta passati 2 o 3 giorni dall’utilizzo dell’antibiotico.
  3. Cambiare lo spazzolino da denti.
  4. Attenzione ai condizionatori di aria in estate se non sono stati adeguatamente puliti con la consueta manutenzione annuale, prima di riavviarli.
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