In Brasile è l’emergenza per la febbre dengue, la malattia infettiva tropicale causata dalla zanzara Aedes. Secondo il ministero della Salute brasiliano le morti negli ultimi sei mesi sono decedute a causa della malattia 366 persone. Gli esperti del dicastero brasiliano hanno registrato anche oltre un milione di di probabili casi di dengue.
Che cosa è la febbre dengue
Questa febbre è causata da quattro virus molto simili (Den-1, Den-2, Den-3 e Den-4) ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani. Il virus circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni, e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. Questa febbre nell’emisfero occidentale è portata dalla zanzara Aedes aegypti. In Europa, invece, si manifesta soprattutto come malattia di importazione, il cui incremento è dovuto all’aumentata frequenza di spostamenti di merci e di persone. La malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori attorno e dietro agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre.
Prevenire e trattare la febbre dengue
La misura preventiva più efficace contro la dengue consiste nell’evitare di entrare in contatto con le zanzare vettore del virus. Per questo utilizzare repellenti, vestiti adeguati e protettivi, zanzariere e tende. Dato che le zanzare sono più attive nelle prime ore del mattino, è particolarmente importante utilizzare le protezioni in questa parte della giornata. Per ridurre il rischio di epidemie di dengue occorre eliminare tutti i ristagni d’acqua in prossimità delle zone abitate, ed effettuare vere e proprie campagne di disinfestazione che riducano la popolazione di Aedes. Le cure di supporto alla guarigione consistono in riposo assoluto, uso di farmaci per abbassare la febbre e somministrazione di liquidi al malato per combattere la disidratazione. Sono allo studio una serie di vaccini, anche se la conoscenza del virus e del suo meccanismo di azione sono aumentate solo negli ultimi anni.
La zanzara tigre in Italia
Questa zanzara è stata importata attraverso il commercio di copertoni usati, dove evidentemente ha trovato una nicchia adatta alla propria diffusione. Nell’ultimo ventennio si è diffusa anche in Italia arrivando a costituire un serio motivo di preoccupazione sanitaria e ambientale. Si riconosce per il suo corpo nero a bande trasversali bianche sulle zampe e sull’addome e con una striscia bianca che le solca il dorso e il capo. Depone le uova in ambienti asciutti e poco luminosi dove sono in grado di superare inverni anche rigidi. In Italia, è presente come insetto adulto da marzo a novembre-dicembre, ma la deposizione della uova invernali, quelle destinate a svernare, si conclude entro la fine di ottobre e metà novembre. Anche la sola puntura della zanzara tigre è un vero e proprio problema. Questa zanzara, infatti, è un insetto assai aggressivo che punge soprattutto nelle ore più fresche della giornata, al mattino presto e al tramonto. Le sue punture procurano gonfiori e irritazioni persistenti, pruriginosi o emorragici, e spesso anche dolorosi. A soffrirne di più sono le persone particolarmente sensibili. Sulla loro pelle, infatti, un elevato numero di punture può dare luogo a risposte allergiche che richiedono la presenza del medico.
Come difendersi dalla zanzara tigre
1. Sottovasi, bacinelle e contenitori di qualsiasi tipo devono essere svuotati settimanalmente eventuali raccolte di acqua devono rimanere coperte mentre è importante il controllo delle grondaie che non devono intasarsi creando ristagni idrici.
2. Installare una Bat Box. E’ una casetta per pipistrelli, solitamente in legno, che può essere appesa ad una delle pareti esterne della propria abitazione, al di sotto di una grondaia, oppure al proprio balcone. Si tratta di un rifugio particolarmente adatto per i pipistrelli, animali notturni che si nutrono naturalmente di insetti, tra cui le zanzare, e che contribuiranno a tenerle lontane dagli spazi interni della vostra abitazione. In alcuni casi, i Comuni decidono di installare le Bat box sul proprio territorio, gratuitamente, con effetti positivi per tutti i cittadini.
3. Un filo di rame nei contenitori d’acqua. E’ un rimedio per impedire lo sviluppo delle larve di zanzare, con particolare riferimento alla zanzara tigre. Basterà posizionare dei frammenti di filo di rame in quei contenitori d’acqua che per qualsiasi eventuale motivo non sia possibile svuotare. I frammenti di fili di rame impediscono alle larve di alcune specie di zanzare di svilupparsi. I fili di rame devono essere sostituiti periodicamente, in modo tale che non perdano la loro efficacia.
4. Svuotare completamente la piscina se pensate di non usarla.
5. Mettere negli stagni e nelle fontane del giardino pesci o altri animali acquatici che provvederanno ad eliminare completamente le larve.
6. Non scacciare dal giardino uccelli, libellule, pipistrelli e anfibi (rane e ranocchi) perché sono grandi predatori di zanzare sia allo stato larvale che adulto.
7. Eliminare i depositi di acqua stagnante ed evitare di disperdere nell’ambiente recipienti che possano accumularne (ad esempio lattine o bottiglie vuote).
8. Evitare l’abbandono definitivo o temporaneo negli spazi aperti pubblici e privati, compresi terrazzi, balconi e lastrici solari, di contenitori di qualsiasi natura e dimensione nei quali possa raccogliersi acqua piovana ed evitare qualsiasi raccolta d’acqua stagnante anche temporanea.
9. Innaffiare direttamente con le pompe gli orti e i giardini, senza mantenere riserve di acqua a cielo aperto.
10. Pulire e trattare bene i vasi prima di ritirarli all’interno durante i periodi freddi. L’abitudine di portare le piante al riparo dai freddi invernali, infatti, è probabilmente una delle cause che generano, all’arrivo della primavera quando le temperature salgono e le piante vengono nuovamente esposte e innaffiate, la schiusa delle uova invernali facilitando notevolmente la diffusione della zanzara stessa nell’ambiente