Igiene in cucina: ecco cinque metodi per difenderti e non avere problemi di salute

I ricercatori del New York Institute of Technology (NYIT) hanno scoperto i batteriofagi. Sono dei virus che vivono nelle spugne da cucina. Questi batteriofagi o i fagi sono utili per combattere i batteri che non possono essere uccisi da soli dagli antibiotici. La ricerca è presentata ad ASM Microbe, l’incontro annuale dell’American Society for Microbiology. 

La scoperta: virus per sconfiggere i super batteri

Il progetto è iniziato come parte di una classe di ricerca universitaria con sette studenti al New York Institute of Technology (NYIT) a Old Westbury, New York. Il corso è stato finanziato attraverso sovvenzioni interne fornite da (NYIT), che ha anche supportato il lavoro successivo per caratterizzare ulteriormente i batteri e i batteriofagi isolati. Gli esperti hanno studiato le spugne che utilizziamo in cucina ed hanno visto che sono esposte a tutti i tipi di microbi possibili che formano un vasto microbioma di batteri. I fagi sono le particelle biologiche più abbondanti sul pianeta e si trovano ovunque ci siano batteri. Per questo gli scienziati hanno analizzato le spugne che abbiamo in cucina: vista ‘la vita che fanno’ era molto probabile che si potessero trovare dei virus. Una volta trovati ed isolati questi virus hanno provato ad infettare altri batteri, nello specifico quelli della famiglia Enterobacteriaceae che si trovano nel nostro intestino dove possono essere causa di infezioni. Così facendo hanno visto che effettivamente i fagi riuscivano ad ucciderli. Ed ecco che sono arrivati alla conclusione che i batteriofagi presenti nelle nostre spugna in cucina possono contrastare la resistenza agli antibiotici attualmente utilizzati che, appunto, in alcuni casi non sono più efficaci.

«Il nostro studio illustra il valore nella ricerca di qualsiasi ambiente microbico che potrebbe ospitare fagi potenzialmente utili – ha detto Brianna Weiss, studentessa di Life Sciences presso il New York Institute of Technology – Queste differenze sono importanti per comprendere la gamma di batteri che un fago può infettare, che è anche la chiave per determinare la sua capacità di trattare infezioni specifiche resistenti agli antibiotici. Continuando il nostro lavoro, speriamo di isolare e caratterizzare più fagi che possono infettare i batteri da una varietà di ecosistemi microbici, dove alcuni di questi fagi potrebbero essere usati per trattare infezioni batteriche resistenti agli antibiotici».

Cosa si nasconde nelle spugne da cucina

Una spugna da cucina è esposta a tutti i tipi di microbi diversi, che formano un vasto microbioma di batteri. I fagi sono le particelle biologiche più abbondanti sul pianeta e si trovano in genere ovunque risiedano i batteri. Per questo agli studenti che hanno portato avanti lo studio proprio le spugne da cucina sembravano un posto probabile per trovarle. A proposito di spinge da cucina un team di ricercatori tedeschi dell’Università di Furtwangen ha analizzato quattordici tipi di sougnette. E’ stato scoperto che le spugne da cucina hanno la capacità di raccogliere e diffondere i batteri facilmente per la loro natura porosa. A tal punto che in un pezzetto grosso quanto una zolletta di zucchero ce ne sono ben 54 miliardi. Per capirci, il corpo umano è costituito da 37,2 miliardi di cellule. Sarebbero proprio i batteri presenti a provocare l’odore sgradevole che spesso proviene dalle spugnette, in particolare la Moraxella osloensis, che non solo puzza, ma può anche provocare gravi infezioni nelle persone che presentano un sistema immunitario debole. 

Le spugne da cucina vanno cambiate ogni settimana

Qual è la soluzione per non tenere a casa con la spugnetta 54 miliari di batteri? Sterilizzare la spugnetta, lavarla con acqua calda oppure metterla nel microonde non serve, anzi, peggiora la situazione. I batteri più resistenti sopravvivono al processo di sanificazione e ricolonizzano molto rapidamente le nicchie da cui sono strati sfrattati, fino a raggiungere un’abbondanza simile a quella precedente. Questo effetto somiglia a quello che succede al microbiota dell’intestino dopo una terapia antibiotica.  La spugna da cucina va cambiata almeno una volta la settimana.

Cinque consigli pratici per non  farsi male

In cucina, come in qualsiasi altro ambiente non sterile, il contatto con i microrganismi è inevitabile. Esistono diversi modi per abbattere la carica batterica di spugne e strofinacci. Anzitutto non lasciare mai le spugne bagnate sul fondo del lavandino. Dopo l’utilizzo bisogna, infatti, sciacquarle bene e strizzarle il meglio possibile, poi riporli in un luogo asciutto. Ed ecco i cinque consigli

  1. Disinfettare le spugne periodicamente lasciandole in acqua bollente per cinque minuti circa;
  2. Anche se le igienizziamo spesso, meglio sostituire le spugne con una buona frequenza;
  3. Per gli strofinacci dopo un paio di giorni è meglio che facciano “un giro” in lavatrice;
  4. Non utilizzare gli strofinacci per pulire o asciugare ripiani o fornelli;
  5. Non utilizzare gli strofinacci al di fuori della cucina.
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